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TESTO Commento su Prima Tessalonicesi 5,9-10

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S. Gregorio Magno (03/09/2013)

Brano biblico: 1 Ts 5,9-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 10,11-16

11Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. 12Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; 13perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.

14Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.

Dio infatti non ci ha destinati alla sua ira, ma ad ottenere la salvezza per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Egli è morto per noi perché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui. Perciò confortatevi a vicenda e siate di aiuto gli uni agli altri, come già fate.
1 Ts 5,9-10

Come vivere questa Parola?
La posizione di Paolo, in questa sua Parola indirizzata agli abitanti di Tessalonica, è decisamente opposta a quella di chi concepisce Dio come l'onnipotenza iraconda e dispotica che ti fa rigar dritto incutendoti paura.
È purtroppo un modo di essere religioso di molta gente: una moralità che sconfina poi con la superstizione e scatena incontrollabili forze di violenza. Se diamo uno sguardo alla storia di tutti i tempi, ci accorgiamo a quanta distruzione e morte sono approdate le guerre di religione.
È vero: anche nella Bibbia troviamo a volte qualche immagine di Dio che si rivolge all'uomo, con ira, ma è sempre qualcosa che evoca un buon padre adirato col figlio per richiamarlo al dovere. Egli usa anche mezzi forti, sempre però assolutamente solo dettati dall'amore.
Così comprendiamo meglio perché Paolo annuncia con forza che la nostra destinazione, voluta da un Dio-Amore, non può essere che la salvezza. Anzi Paolo invita noi credenti a ricordarci a vicenda questa verità così consolante.
È infatti qui che nasce la certezza di poter camminare nella vita mai soli, ma nella compagnia di un Dio che ci ha amati a tal punto da morire in croce per noi.
Signore Gesù, crea nella mia interiorità la certezza che, là dove mi chiami a vivere, Tu sei con me, forza e gioia al mio andare.
La voce del fondatore del movimento Emmaus
L'uomo è stato ingannato. Sì, siamo stati ingannati e ancora oggi si continua a ingannare dicendo che il benessere e il divertimento danno la felicità. Non è vero: non è il benessere che rende felici; ciò che rende felici è il bene compiuto per amore.
Abbé Pierre 

 

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