PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Amos 6.1 4-7; Timoteo 6.11-16; Luca 16.19-31

CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)   Home Page

XXVI Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (29/09/2013)

Vangelo: Am 6.1 4-7; Tm 6.11-16; Lc 16.19-31 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 16,19-31

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: 19C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. 20Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, 21bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. 22Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. 23Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. 24Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. 25Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. 26Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”. 27E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, 28perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. 29Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. 30E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. 31Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».

AMOS 6.1 4-7
I profeti non si limitano a compiere dei segni, ma le loro vicende personali sono strettamente intrecciate con quelle del popolo di cui sono mediatori ed intercessori. I profeti possiamo considerarli come i messaggeri di Dio. Ed è in questo capitolo come Amos considerato uno dei primi profeti, rimarca il lusso dei ricchi dove Dio condanna il loro stile di vita, portando Israele alla rovina. L'unica cura per far finire ciò è l'esilio che viene annunciato come fine del lusso e della corruzione. Questo è un esempio di ciò che sta avvenendo nella nostra comunità umana dove l'indifferenza e l'arroganza creano una spaccatura tra gli uomini. Quello che Dio ha cercato e cerca è l'unione nel bene e nel male fra gli uomini perché così possiamo dimostrare la fedeltà a Lui.
TIMOTEO 6.11-16
L'autore di questa prima lettera (Paolo) vuole incoraggiare Timoteo ad esercitare la missione affidatagli, di adoperarsi contro i falsi dottori e di far mantenere loro un comportamento degno fino alla manifestazione di Gesù Cristo. Se vogliamo riassumere questi versetti, possiamo dire che Paolo scrive a Timoteo perché è un suo discepolo, Paolo si fida di Timoteo, perché come lui condivide la fede in Dio. Timoteo è un collaboratore fedele nell'evangelizzazione. Paolo e Timoteo sono come il padre e il figlio, Paolo dona i segreti della sua conoscenza a Timoteo.
Quest'ultimo li riceve e a sua volta li dona alla comunità.
LUCA 16.19-31
La parabola di Lazzaro e del ricco, mette in evidenza la differenza sociale che esisteva già al tempo di Gesù, possiamo dire che questa differenza esiste anche adesso. Due classi sociali diametralmente opposte, dove nella vita terrena il ricco fa uso delle sue abitudini agiate, mentre Lazzaro è un poveraccio che si nutre degli avanzi del ricco. Al momento della loro morte le loro sorti si capovolgono. Il ricco diventa mendicante mentre Lazzaro viene portato dagli angeli al seno di Abramo. La parabola di Gesù vuol farci capire che la ricchezza deve anche aiutare il prossimo, perché Dio è dalla parte dei bisognosi.
Non aiutando il prossimo pecchiamo di omissione come il ricco con Lazzaro. Così ci allontaniamo da Dio. Se crediamo in Dio e in Cristo risorto, signore della vita, vincitore del male, dell'ingiustizia significa operare per la vita e per il prossimo.
Revisione di vita
-Per aiutare il prossimo bisogna saper amare e soffrire. Ma quanti ne sono capaci a sacrificarsi ed a privarsi della propria felicità per donarla agli altri?

-Come posso amare il mio prossimo più di me stesso se prima non lo amo al pari di me?

-Il profeta rappresenta ciò che Dio si accinge a compiere, dando efficacia all'annuncio di quanto Egli ha stabilito. Nelle tue vicende personali e quotidiane verso Dio e la chiesa non ti senti anche tu un po' profeta?
CPM-PISA Giustarini Marco e Cristina

 

Ricerca avanzata  (54804 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: