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TESTO A motivo del giuramento e dei commensali, non volle opporle un rifiuto

Riccardo Ripoli  

Martirio di S. Giovanni Battista (29/08/2013)

Vangelo: Mc 6,17-29 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 6,17-29

17Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. 18Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». 19Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, 20perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.

21Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. 22Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». 23E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». 24Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». 25E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». 26Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto. 27E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione 28e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. 29I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.

Cosa non si arriverebbe a fare per fare bella figura con gli amici?

Quante persone sono disponibili ad andare contro i propri principi per compiacere coloro che hanno gli occhi puntati su di lui, per non farsi prendere in giro, per apparire belli.

Quanti ragazzi con l'animo buono hanno rovinato la loro vita per essere accettati da un gruppo, drogandosi perché tutti lo facevano, stuprando perché il gruppo così faceva, rubando per non essere da meno degli altri.

Non solo i ragazzi, ma tutti noi barattiamo spesso i nostri principi in cambio di un apprezzamento che ci venga rivolto da chi ci sta intorno, vendiamo la nostra anima per conquistarci un pezzetto di notorietà.

Le persone che ci chiedono di ricusare i nostri valori non possono dirsi amici, sono parte di un mostro con le grandi fauci ma con le sembianze di una dolce ragazza, suadente, sorridente, un mostro pronto a divorarci da dentro non appena ci concediamo a lui, un mostro che ci svuota della nostra essenza più preziosa.

Ai miei ragazzi dico sempre di camminare a testa alta, di non andare mai contro le cose in cui credono perché nella vita non è importante avere tanta gente intorno, è invece meraviglioso avere vicino gli amici, pochi o tanti poco importa, purché siano Amici veri, coloro che non ti chiederanno mai di andare contro un tuo principio, coloro che ti accetteranno anche se la pensassero diversamente da te, quelli che ti criticheranno con amore se metterai un piede in fallo.

A volte è difficile discernere, ma il mostro, prima o poi, toglierà la veste della dolce fanciulla e si mostrerà per quello che, ed allora allontanati da lui prima che ti divori, esci da quel gruppo che si comporta male.

 

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