TESTO Molti sono chiamati, ma pochi eletti
Riccardo Ripoli Amici della Zizzi
Beata Vergine Maria Regina (22/08/2013)
Vangelo: Lc 1,39-47
39In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. 45E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
46Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore»,
Chi nella vita non ha mai trovato nella cassetta della posta un volantino o una lettera di una qualche associazione che si occupa di bambini, tossicodipendenti, missioni in Africa? Chi non ha mai visto una pubblicità in televisione o sui muri della propria città nella quale venissero cercati volontari per aiutare il prossimo? Chi non ha mai conosciuto almeno una persona che dedichi parte del proprio tempo a soccorrere i più sfortunati? Ogni sollecitazione in tal senso, ogni volta che ci troviamo di fronte un povero, un bambino abbandonato, un immigrato in cerca di un posto dove stare è come se venisse richiesto il nostro aiuto. Per chi ha Fede questo qualcuno si chiama Dio, per chi non crede è la vita, il destino. Chiamatelo un po' come vi pare, ma una cosa è certa, ogni sollecitazione è una chiamata. Non parlo di richieste di soldi, parlo di richieste di mettersi in gioco, di rimboccarsi le maniche per operare sul campo. Come ci rimanete voi se chiamate vostro figlio e questi non risponde? Come vi sentite se lo chiamate per educarlo, per indicargli un percorso utile e buono per la sua vita e lui, pur sentendo, fa l'indifferente?
Ecco, chiunque sia a chiamarci, si sentirà così ogni volta che faremo orecchie da mercante. Il Signore (la vita o il destino per chi non crede) ci ha donato tanto, sicuramente di più di quanto abbiano coloro che si rivolgono a noi, e con quale coraggio possiamo voltar loro le spalle? Eppure è una cosa quotidiana. Non passa giorno che rifiutiamo di aiutare qualcuno. Le richieste sono tantissime e non possiamo dar retta a tutti, ma almeno una persona, almeno un'associazione, almeno una causa abbiamo il dovere morale di seguirla.
Non siate sordi alle richieste di aiuto che arrivano oggi perché domani per qualcuno potrebbe essere troppo tardi. Basta ascoltare il telegiornale per capire quante siano le tragedie legate alla disperazione alla quale si abbandonano le persone che non sono aiutate da nessuno.