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TESTO Non son venuto per abolire, ma per dare compimento

Riccardo Ripoli  

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Martedì della X settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (11/06/2013)

Vangelo: Mt 10,7-13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Gesù duemila anni fa non sparava a zero contro tutto e contro tutti, non era un sovversivo, non voleva fare un golpe e far cadere il governo, bensì voleva correggere il cammino di alcuni, far loro capire che si doveva andare oltre certi formalismi, certe ideologie. Ha dato molte sferzate, ma sempre disposto al dialogo verso il prossimo, anche quando cercavano di metterlo a tacere o di sobillare il popolo contro di lui. Era comunque un rivoluzionario perché ci ha insegnato che con amore si può dire tutto, che il perdono porta a risultati migliori che non la vendetta, che la solidarietà porta a dividere i nostri averi e il tempo, ma ci dona cento volte di più di ciò che doniamo.

Al di là del credere con Fede che Gesù fosse il figlio di Dio, bisogna riconoscere che i suoi insegnamenti sono stati talmente importanti da essere attuali ancora oggi e per gli anni a venire. Ha cambiato il mondo con il sorriso.

Oggi si assiste a tanta gente che urla, che pretende, che giura vendetta, che si oppone a qualsiasi cosa venga detta da coloro che non gli sono simpatici senza dialogo, senza pazienza. ma dove porta tutto questo? A divisioni, guerre, lotte senza quartiere.

Ricordo che a scuola mi dicevano sempre "se Hitler avesse imparato da Napoleone, oggi parleremmo tutti tedesco", nel senso che se Hitler avesse tenuto conto che Napoleone ebbe la sua disfatta andando in Russia, forse non ci sarebbe andato e avrebbe probabilmente vinto la guerra. Ma noi uomini, nel bene e nel male, siamo fatti così, pensiamo di essere più bravi di chi chi ha preceduto e non impariamo né dai loro sbagli, né dai loro buoni esempi, così continuiamo a perpetrare gli errori di altri e a non migliorarci.

Come sarebbe bello seguire la filosofia di Gesù, anche senza avere Fede, seguire gli insegnamenti del Vangelo per amare chi ci vuole male, perdonare chi sbaglia, aiutare chi ha meno di noi. Non ci sarebbero guerre, saremmo in pace, non ci sarebbe bisogno del denaro. Ah che meraviglia, eppure non è utopia perché basterebbe che ognuno di noi pensasse a cambiare se stesso, indipendentemente dagli altri. Ieri una persona aveva un atteggiamento molto negativo nei miei confronti ed io sono riuscito a starle dinanzi senza arrabbiarmi, senza utilizzare lo stesso atteggiamento aggressivo che aveva lei. Sono un impulsivo e spesso mi arrabbio, ma ultimamente devo dire che qualche passo avanti l'ho fatto e ne sono felice. Anzi devo dire che mi faceva tenerezza questa persona che tanto si accalorava, nervosa fino a tremare, forse consapevole di essere in torto, sicuramente disarmata dal mio comportamento che con le sue provocazioni non riusciva a scalfire. E stamani ho pregato per lei affinché capisca che è meglio amare che fare la guerra che porta soltanto a farsi del male e a non dormire la notte.

 

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