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TESTO Commento su Seconda Corinti 3,4

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Mercoledì della X settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (12/06/2013)

Brano biblico: 2Cor 3,4 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

"Questa è la fiducia che abbiamo per mezzo di Cristo, davanti a Dio"
2 Cor 3,4

Come vivere questa parola?
La fiducia
Se c'è una cosa antipatica è la lettera di raccomandazione! Uno scritto, più o meno veritiero, nel quale qualcuno deve dire bene di qualcun altro, per ottenere qualcosa. Un'espressione di fiducia sull'ipotetico bene di un altro perché un terzo possa averne fiducia... un circolo vizioso che spesso lascia il tempo che trova. Qualche volta incatena, obbliga e conduce a scelte che non si vorrebbero fare.
Paolo, decisamente un po' arrabbiato con i Corinti, prende proprio questa situazione per sgridarli un po' e per tentare di farli ragionare. Va la cuore di quei valori che la lettera di raccomandazione prostituisce: l'autorevolezza e la fiducia. Il suo problema è la facilità con cui i Corinti si affidano per le questioni di fede ad altri, e come facilmente si lasciano mettere in crisi dalle parole eloquenti dell'ultimo che arriva. E chiede dunque: qual è la fiducia che abbiamo tra noi? Su quale fiducia si fondano le nostre relazioni? Non certo quella costruita con i nostri meriti, con il nostro impegno e la nostra affidabilità: con quella forse, possiamo sigillare patti commerciali o costruire percorsi di qualità certificabili.
La fiducia a cui Paolo fa riferimento è un atto generativo e di riconoscimento che nasce da Dio, per lo Spirito si muove e coinvolge gli uomini e li costituisce lettera vivente capaci di generare altre lettere viventi (lo dice bene nel versetto appena precedente l'inizio della lettura di oggi... la liturgia lo ha tralasciato, ma diventa indispensabile per accogliere bene questo testo!): "Voi siete una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma su tavole di cuori umani." Un rapporto dinamico, un atto d'amore tra Dio e l'uomo che genera altri uomini credenti che, non per loro merito ma per dono, si fanno altrettante lettere viventi che annunciano e sigillano la nuova alleanza. Anche questa non solo promessa, ma già realizzata in questo steso dinamismo di fiducia che lega gli uomini a Dio.
Oggi, Signore aiutaci a riconoscer la fiducia che tu poni in noi, essa ci faccia essere più veri, più dimessi, più vicini al tuo cuore e la cuore di chi ti invoca.
La voce di un orante
Beato l'uomo che ripone nel SIGNORE la sua fiducia, e non si rivolge ai superbi né a chi segue la menzogna!
Salmo 40:4

 

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