TESTO Commento su Giovanni 16,12-15
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Santissima Trinità (Anno C) (26/05/2013)
Vangelo: Gv 16,12-15
«12Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Collocazione del brano
Questa è l'ultima domenica in cui ci viene proposto il vangelo di Giovanni. Da domenica prossima, festa del Santissimo Corpo e Sangue di Gesù, riprenderemo la lettura dell'evangelista Luca. Coloro che hanno scelto le letture di questa domenica dedicata alla Santissima Trinità hanno attinto al secondo discorso di addio di Gesù, quello che si trova ai capitoli 15 e 16 di Giovanni. Nelle promesse che Gesù fa ai suoi discepoli nell'imminenza della sua passione, Gesù dona qualche anticipazione sull'azione dello Spirito Santo e del Padre sulla vita del discepolo di Cristo.
Lectio
12 "Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Gesù aveva chiamato amici i suoi discepoli, sottolineando il fatto che agli amici tutto viene rivelato. In questo passo sembra un po' contraddirsi, ma il motivo per cui non rivela tutto ai suoi è chiaro: in questo momento non avrebbero potuto sostenerne il peso. Stavano per accadere dei fatti piuttosto difficili da vivere e i discepoli non furono in grado di sostenerli, ma davanti al pericolo fuggirono. Non solo: è il compimento del mistero di Cristo, la sua risurrezione e la discesa dello Spirito Santo che permettono la piena comprensione di quanto Gesù ha detto e fatto.
13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Qui Gesù introduce in modo solenne la persona dello Spirito Santo. E' Lui, lo Spirito Santo, che permetterà ai discepoli di comprendere. E' lui l'interprete autorevole della parola di Cristo. Il Figlio ha agito e ha accompagnato con le parole le sue azioni, ma la comprensione piena di ciò che ha detto e fatto sarà possibile solo grazie allo Spirito Santo, nella nuova epoca che si apre con la sua venuta. E' lo Spirito della verità, contrapposto allo spirito dell'errore di cui si parla nei testi di Qumran. La sua azione si esprime attraverso tre verbi dal significato molto forte.
Lo Spirito guiderà i discepoli verso la verità: grazie allo Spirito Santo, Dio viene incontro a un desiderio che attraversa tutto l'Antico Testamento, il desiderio che l'uomo ha di essere guidato nella via della verità (Sal 25,5; 86,11; versione greca dei Settanta). E' tutta la verità: finalmente anche quello che Gesù non ha detto ai suoi perché non potevano portarne il peso, nell'era dello Spirito verrà completamente rivelata.
Lo Spirito parlerà. E' attraverso la parola che lo Spirito potrà guidare alla verità coloro che lo seguono. Egli esprimerà ciò che ha udito dal Figlio. Anche se Gesù non parlerà più ai suoi, la sua parola continuerà ad essere viva ed annunciata dallo Spirito Santo. Il verbo che traduciamo annunciare in greco è anallegein, che con il prefisso ana dà l'idea di una cosa che viene ripetuta più volte. Lo Spirito annuncerà più volte ciò che Gesù ha detto: per essere ascoltato dalle nuove generazioni di discepoli, ma anche per chi sta già compiendo il cammino e deve essere introdotto a una verità sempre più profonda. Nell'annuncio dello Spirito vi saranno le parole che Gesù ha detto ma anche le cose future. Cosa dobbiamo intendere con questa espressione? Alcuni studiosi pensano ai fatti ormai imminenti della passione e della morte, altri le vicissitudini che interesseranno i discepoli dopo la morte e la risurrezione, cioè le persecuzioni. Forse è meglio pensare al destino dei discepoli, la pienezza di vita (terrena ed eterna) che la comunione con Cristo, con il Padre e lo Spirito Santo riserva ad ognuno di loro, anche ad ognuno di noi.
14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.
Il terzo verbo riguardante lo Spirito Santo è glorificherà il Cristo. Questo annuncio che lo Spirito farà ai discepoli avrà come effetto anche quello di rendere gloria al Figlio, poiché farà comprendere meglio il mistero della sua morte e risurrezione, che per Giovanni è il massimo della glorificazione. Gesù dice che lo Spirito prenderà del suo, cioè attingerà al suo tesoro e lo comunicherà ai discepoli. Così facendo porta a compimento la missione di Gesù e aumenta la sua gloria.
15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà".
Questo versetto finale ci permette di ricollegarci alla solennità della Santissima Trinità che celebriamo oggi. Lo Spirito guida alla verità, annuncia la parola di Gesù e lo glorifica, ma fa parte della comunione di amore tra il Padre e il Figlio, quello che lo Spirito prende è prima di tutto del Padre e poi del Figlio. Il nostro ascoltare, lasciarci guidare alla verità, glorificare il Figlio attraverso lo Spirito inserisce anche noi nella comunione di amore che vi è fra le tre persone divine.
Meditatio
- Ho fatto mai l'esperienza di conoscere cose di cui in quel momento non potevo portare il peso? Come mi sono comportato/a?
- In quali situazioni mi è capitato di sentirmi guidato dallo Spirito che mi indicava la verità?
- Cosa sono per me le cose future che lo Spirito mi sta rivelando?
Preghiamo (Colletta della domenica della Santissima Trinità - anno C)
O Dio Padre, che hai mandato nel mondo il tuo Figlio, Parola di verità, e lo Spirito santificatore per rivelare agli uomini il mistero della tua vita, fa' che nella professione della vera fede riconosciamo la gloria della Trinità e adoriamo l'unico Dio in tre persone. Per il nostro Signore...