TESTO Il Buon Pastore
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IV Domenica di Pasqua (Anno C) (02/05/2004)
Vangelo: Gv 10,27-30
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«27Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. 28Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. 29Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. 30Io e il Padre siamo una cosa sola».
Viviamo in un mondo inquieto e diviso: i combattimenti si estendono e minacciano di degenerare in un conflitto totale, nel quale l'umanità rischia di perire. Dove ci può essere salvezza? Solo nella risposta unanime all'invito fatto da Cristo a tutti i popoli della terra, di riunirsi senza distinzione di razza attorno al Figlio suo Gesù Cristo, per formare una sola famiglia.
- L'invito è rivolto a tutti gli uomini: far parte del gregge di Cristo. Dio non fa eccezione di persone. Ha mandato il suo Figlio sulla terra perché tutti i popoli, qualunque sia il continente dove abitano, il colore della loro pelle, il loro grado di cultura, abbiano parte alle ricchezze del suo amore. La salvezza, conquistata da Cristo, è offerta a tutti. "Andate, evangelizzate tutte le genti".
- Cristiani, discepoli di Cristo: nutriamo lo stesso desiderio di una riunione generale nell'amore del Padre?
- Di fronte ai popoli stranieri: Guardiamoci dal nutrire nei loro confronti, più o meno coscientemente, un certo disprezzo, come se noi appartenessimo a una razza superiore. Lottiamo affinché scompaiano le ingiustizie di cui sono vittima, e perché sia facilitata anche presso di loro la penetrazione del Vangelo.
- Di fronte ai nostri connazionali: sentiamo, ancorata in fondo al cuore, la brama di una vera giustizia, di una uguaglianza più reale e di una fratellanza più efficace?
Perché, se siamo figli dello stesso Padre, non camminiamo insieme come fratelli, mano nella mano?