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TESTO Commento su Romani 5,8
Casa di Preghiera San Biagio FMA 
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Sacratissimo Cuore di Gesù (Anno C) (07/06/2013)
Brano biblico: Rm 5,8 
3Ed egli disse loro questa parabola:
4«Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? 5Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, 6va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. 7Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione».
Cristo è morto per noi
Rm 5,8
Come vivere questa Parola?
"Cristo è morto per noi"! Cristo, un personaggio di cui, anche i non credenti, non possono negare l'indicibile grandezza: un eccezionale profeta, un saggio, uno che, comunque, ha segnato la storia imprimendole un nuovo orientamento. Un grande come Confucio, Maometto, Socrate e tanti altri. Tutto qui? Per i non credenti sì, e per noi? Non sottovalutiamo il rischio di una visione riduttiva che finisce col vanificare le fede.
Innanzitutto, nell'affermazione paolina vi è un inciso per nulla indifferente: quest'uomo è morto "per noi". Non un noi generico, ma un noi riferibile a dei volti concreti: a me, a te, alla persona che incontro ogni giorno mentre vado in ufficio e anche a quello che non esito a definire un mascalzone... Lo stupore che trapela dalle parole dell'apostolo: " a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona" dovrebbe spingerci a riflettere seriamente.
Non si dà la vita per nulla! Se Cristo ha consegnato la sua vita per me, vuol dire che ai suoi occhi io sono un valore incalcolabile. E magari io mi deprezzo, mi degrado, mi svendo con facilità.
Ma c'è di più: quest'uomo è il Figlio di Dio, Dio stesso! Un assurdo, grida la ragione vittima della grettezza umana che conosce solo l'ambiziosa esaltazione di se stessa.
Un mistero indicibile esclama la mente che si piega riverente e commossa, riconoscendo in esso l'impronta di un Dio trascendente, di un Dio che non puoi costringere nella strettezza dei tuoi schemi dall'orizzonte limitato e chiuso.
Cristo, cioè il Verbo che si fa carne, con tutto lo scandaloso peso di questa espressione. Il Cristo che si annienta fino a morire per me peccatore, è la rivelazione più eloquente e indicibile di un Dio il cui unico nome è AMORE. Non posso che adorare e rispondere con amore all'Amore.
Mio Dio, indicibile amore, che hai scelto di abitare tra i figli dell'uomo e di consegnarti nelle loro mani fino a morire per loro, fino a farti Pane per restare tra loro, inonda il mio cuore del tuo Santo Spirito, perché anch'io arda d'amore per te e per i fratelli.
La voce di un testimone
La storia della Passione è il documento che niente può fermare l'Amore. E la Speranza è un amore esultante, l'alleluia dell'amore.
Primo Mazzolari