TESTO Commento su Luca 14,1.7-11
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Sabato della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (03/11/2012)
Vangelo: Lc 14,1.7-11
Se siamo troppo pieni di noi stessi non c'è posto per Dio! Questo Gesù insegna all'attonito fariseo che lo ha coraggiosamente invitato, e a noi. È vero: se ci sentiamo particolarmente speciali e migliori degli altri rischiamo di occupare tutto lo spazio a disposizione... ma anche chi vive nella continua svalutazione di sé, in fondo, occupa tutto lo spazio con una visione negativa. Possiamo essere pieni del nostro ego spirituale, il più difficile da estirpare! Gesù ci suggerisce di crescere nell'umiltà, di vivere con la consapevolezza del limite, senza diventare il gigante dei nostri sogni o il nano delle nostre paure. L'umiltà è un dono e una conquista, un equilibrio che si raggiunge nella consapevolezza e con grande senso dell'ironia. Attenti bene, però: molti pensano di non valere nulla, di essere delle brutte persone e, pensandolo, credono di essere umili... Ma quella non è umiltà, è depressione! L'umiltà è un atteggiamento che richiama la parola che la identifica: l'humus . L'umiltà è una terra feconda che fa crescere gli alberi. Terra: segno di concretezza, senza esagerare, senza scoraggiarsi. Feconda: la consapevolezza dei nostri limiti e delle nostre qualità porta molti frutti!