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TESTO Commento su Matteo 14,22-36

Paolo Curtaz  

Martedì della XVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (07/08/2012)

Vangelo: Mt 14,22-36 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

A volte anche a noi succede così. Fatichiamo a stare a galla e ci sembra che Gesù sia lontano e, se c'è, ci appare lontano, come se fosse un fantasma. Di solito questo momento capita proprio a chi, fra i discepoli, ha aderito con entusiasmo al vangelo, ha creduto, si è lanciato a capofitto. Con gioia ha scoperto la presenza del Signore poi, ad un certo punto, si rende conto che qualcosa non funziona, che Dio sembra il grande assente. È buffo: non sentiamo la mancanza di Dio quando non ci interessa averci a che fare. Sentiamo un dolore lancinante, una fitta al cuore quando, invece, lo incontriamo e per qualche motivo ci sembra lontano, come lo sposo che anela all'amata. Eppure Gesù ci raggiunge, proprio in mezzo alla tempesta, proprio quando ci sembra di affondare. Come Pietro sentiamo l'esigenza di compiere un grande gesto, di osare, di sfidare le onde, e, come lui, per un attimo camminiamo addirittura sulle acque. Pochi passi, poi affondiamo, e chiediamo aiuto. Non dobbiamo temere: il dubbio della fede, lo scoraggiamento, la mancanza di fede fanno parte del nostro percorso. Se hanno faticato gli apostoli non saremo certo migliori di loro!

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