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TESTO Commento su Giovanni 20,24-29

Paolo Curtaz   Ti racconto la Parola

S. Tommaso apostolo (03/07/2012)

Vangelo: Gv 20,24-29 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». 27Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». 28Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». 29Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

San Tommaso è forse l'apostolo più conosciuto, dopo i santi Pietro e Paolo e la sua fama deriva, purtroppo, dalla nostra scarsissima conoscenza della Scrittura che lo ha fatto diventare un incredulo...
Tommaso incredulo? Non diciamo sciocchezze! Leggendo bene il racconto di Giovanni, si capisce subito che Tommaso al Rabbì ci aveva creduto, fin troppo, più degli altri. D'altronde, le uniche due volte in cui si parla di lui nel Vangelo, vediamo che Tommaso ha dimostrato eccome di avere fegato ed entusiasmo. La prima volta quando Gesù decise di salire a Gerusalemme, ignorando la pessima aria che tirava. Il rischio era reale: Gesù era malvisto dal Sinedrio che già complottava per farlo arrestare e malgrado questo, il Maestro decise di rischiare. E Tommaso allora disse: "Andiamo a morire con lui!" (Gv 11,16). Poco dopo, quando Gesù parlò del suo destino, e chiese di essere seguito, Tommaso gli domandò: "Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?" al che, Gesù rispose "Io sono la via, la verità e la vita" (cfr Gv 14,5-6). Vi sembra un tiepido? No, Tommaso è un entusiasta deluso. Deluso da sé e dai suoi compagni, deluso dal fatto che gli stessi discepoli sono fuggiti davanti alla tragedia della croce, deluso dalla Chiesa che pretende di annunciare il Maestro, dopo averlo rinnegato. Eppure non se ne va, resta nella comunità: e fa bene perché Gesù in persona verrà per invitarlo a vedere nelle piaghe e nel dolore una misteriosa manifestazione di Dio...

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