TESTO Commento su Marco 11,11-26
Paolo Curtaz Ti racconto la Parola
Venerdì della VIII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (01/06/2012)
Vangelo: Mc 11,11-26
Una fede che non diventa conversione di vita non porta nessun frutto, e secca come l'albero maledetto da Gesù. L'evangelista Marco, e dietro di lui, Pietro, è l'unico che associa la parabola del fico con la cacciata dei venditori dal tempio. Come a dire che una fede che diventa mercanteggiare con Dio inaridisce il cuore e gli impedisce di cogliere la pienezza del mistero di Dio. E non è casuale che sia proprio un fico a seccare: l'albero sotto cui, secondo la tradizione rabbinica, il devoto si ferma a meditare la Torah, dolce come i fichi, appunto. Gesù maledice, nel senso che coglie del male in quell'atteggiamento; l'albero non secca come conseguenza all'azione di Gesù ma proprio perché non accoglie il suggerimento del Maestro non porta alcun frutto. Stiamo attenti a noi stessi, cattolici paludati ed esperti, avvezzi alla cose di Dio, perché corriamo il rischio di fare come i devoti contemporanei al Signore Gesù. Ridurre il tempio, il luogo sacro della presenza di Dio, il luogo in cui terra e cielo si incontrano a luogo del mercanteggiamento, della corruzione della volontà di Dio, ci fa seccare fino alle radici.