TESTO Commento su Luca 5,27-32
Paolo Curtaz Ti racconto la Parola
Sabato dopo le Ceneri (25/02/2012)
Vangelo: Lc 5,27-32
27Dopo questo egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». 28Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
29Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e di altra gente, che erano con loro a tavola. 30I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». 31Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; 32io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».
Siamo tutti peccatori, tutti bisognosi di conversione. Guai a ritenerci dei giusti o, come accade più frequentemente, meno peccatori di altri... La quaresima dona la giusta prospettiva al peccato che è sempre allontanamento da Dio e da noi stessi. Solo alla luce del sole riconosciamo l'ombra che proiettiamo: i giorni nuvolosi e di caligine non proiettano nessuna ombra! Mettiamoci alla luce potente della Parola di Dio per vedere se nella nostra vita ci sono delle ombre che possono essere illuminate dalla misericordia. Non abbiamo bisogno di dimostrare a Dio di essere dei bravi ragazzi, il Signore ha bisogno di figli, non di giusti. I pubblicani, peccatori pubblici perché riscuotevano le tasse per conto dei romani, erano considerati irrimediabilmente persi. Gesù, invece, riesce a tirar fuori da loro il santo che hanno seppellito sotto uno strato di indifferenza e di tenebra. Il cammino della conversione, per noi discepoli, è continuo e ci aiuta a capire quanto cammino dobbiamo ancora fare per essere totalmente trasfigurati dalla grazia del Vangelo. Non facciamo come i lamentosi farisei del vangelo, che non pensano di avere bisogno di conversione, e accogliamo l'invito del Signore!