TESTO Commento su Marco 9,2-13
Paolo Curtaz Ti racconto la Parola
Sabato della VI settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (18/02/2012)
Vangelo: Mc 9,2-13
È disposto a parlare del vero volto di Dio rischiando la propria vita, il Maestro Gesù, senza paura. E chiede a noi suoi discepoli di fare altrettanto, di non cedere alla logica del mondo, come fa Pietro, pensando di consigliare a Gesù come muoversi. Ci spaventa, questa logica, tanto. L'idea di donare la propria vita ci può anche solleticare, a patto di vederla concludere eroicamente e di vederci intitolata almeno una piazza in ogni città! Ma chi è disposto ad amare rischiando di morire? Di perdersi? Di essere dimenticato come farà il Signore Gesù? Spaventa, e tanto, questa logica folle. Perciò il Signore porta i suoi amici sul Tabor, a vedere la bellezza di Dio. Non possiamo affrontare il Golgota se non speriamo di vedere la bellezza luminosa del Signore. Non possiamo salire sul Golgota se prima non abbiamo visto, anche solo fugacemente, anche solo per un istante, lo splendido e radioso volto di Dio. Golgota e Tabor fanno parte dello stesso percorso, dello stesso progetto. Guai ad una fede che si compiace della croce senza lasciare spazio alla resurrezione! Guai ad un cristianesimo fermo al venerdì santo che non osa salire sul monte per vedere Gesù solo!