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TESTO Spirito Santo nei compagni di viaggio

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VI Domenica di Pasqua (Anno C) (05/05/2013)

Vangelo: Gv 14,23-29 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 14,23-29

23Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

25Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

27Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. 28Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. 29Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.

"Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto" (Gv 14,26).

La bellezza di queste parole sta tutta nel coinvolgimento che Gesù fa di noi, dell'umanità nel suo cammino di Vita. Il brano del Vangelo di questa domenica è un forte invito a non restare spettatori di ciò che accade attorno a noi, di non stare alla finestra a guardare, a giudicare, a dare opinioni che quasi sempre hanno il sapore del gossip che peggiora le cose, che blocca la Vita. Con le Parole di questo brano di Vangelo il Signore Gesù ci vuole protagonisti, ci invita a metterci in cammino con Lui per portare la pace lì dove la Pace manca o è adombrata da tanti elementi che confondono e ci portano dove non vogliamo. Se state pensando di cercare un corso, una formula di come diventare protagonisti, potete pure lasciar stare, tanto non lo trovate. Solo la Vita e la Quotidianità della nostra vita vissuta in pienezza può farci protagonisti.

Questo Spirito Santo, che ci ricorda il nostro essere figli nel Figlio e protagonisti della storia di Salvezza, lo riconosco in molti compagni di viaggio in questa terra Kenyana dove sono dal 2004.

Pauline era una donna la cui vita era appesa ad un filo, o meglio attaccata alla bottiglia, beveva per dimenticare e forse anche per tentare di non pensare ai suoi problemi, ma poi dopo i problemi si presentavano più grandi e difficili. Tre anni fa l'abbiamo accolta nel nostro centro di riabilitazione "Napenda Kuishi" (in Swahili vuol dire "Amo Vivere"); lì ha fatto un duro cammino, come tanti che passano, ha dovuto rivedere e rivedersi tanti aspetti della sua vita, ora che scrivo Pauline è impegnata nel centro di riabilitazione come guida di altre donne e uomini che passano per staccarsi dalla bottiglia e attaccarsi alla Vita. Non solo, la notte di Pasqua Pauline è stata battezzata, ha chiesto di fare il catecumenato ed ora è una Cristiana. Son certo che quel che è successo in Pauline è stato questo lavoro dello Spirito che le ha ricordato della sua dignità di donna, di madre.

In Pauline vedo i segni della Resurrezione che non è affatto un miracolo, un colpo di fortuna. La Resurrezione è la mano tesa di Gesù a tirarci fuori dalle nostre tombe, e per uscire dalla tomba non basta la mano di Gesù, ci vuole il nostro voler uscire, acconsentire di essere tirati, partecipare all'uscita, alla rinascita. Questo partecipare, questo essere protagonisti è molto importante per uscire dalla crisi che sta colpendo tanti Paesi e società; invece quel che vedo e noto è che si è disposti a delegare, a criticare quella politica non buona che noi stessi appoggiamo con tanti nostri atteggiamenti e scelte.

Le parole di questa Domenica mi risuonano nel cuore come un grido di amore e passione per la Vita che rivendica e grida per gli scandali che la Vita subisce.

Mentre Gesù ci vuole Liberi e protagonisti nella storia, la politica e la sua ancella di cui la politica è diventata schiava: L'economia e la finanza ci vogliono costringere in piani che non portano alla Vita.

Gesù nel Vangelo di questa domenica ci assicura che a chiunque ama e fa suo l'amore per la Vita che Dio ha messo nel nostro cuore la SUA presenza è assicurata, non mancherà all'appuntamento di dimorare con noi (Gv 14,23).

Non ho un modo con cui concludere questa breve riflessione, ma pensandoci neanche la cerco perché sento che di conclusioni ne tiro già molte, quello che mi serve è l'apertura a questo Dono incommensurabile dell'amore di Dio, al suo paziente e forte desiderio di voler dimorare con me.

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barikiwe
p.paolo latorre

 

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