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TESTO Commento su Giovanni 21,7

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III Domenica di Pasqua (Anno C) (14/04/2013)

Vangelo: Gv 21,7 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 21,1-19

1Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: 2si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. 3Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.

4Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. 5Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». 6Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. 7Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. 8Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.

9Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. 10Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». 11Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. 12Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. 13Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. 14Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

15Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». 16Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». 17Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. 18In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». 19Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

"È il Signore!"
Gv 21,7

Come vivere questa parola?
Il racconto delle apparizioni sono l'unica traccia che abbiamo per decifrare qualcosa del mistero della risurrezione. La tomba vuota è prova di un corpo morto e poi sparito che i custodi notturni di quella tomba, gli unici possibili testimoni, vendendo la loro parola, dicono "sottratto", "rubato". Ma non sanno neanche loro quale sia la verità. Hanno visto, senza vedere... sopraffatti dal troppo nuovo, dall'indecifrabile.
Nelle apparizioni, invece, gli apostoli, anche loro qui unici testimoni, sono sopraffatti dalla normalità. Così normale da non sembrare vera. Ma così efficace da travolgere quel senso di scoraggiamento, di delusione, di morte che si portavano dentro dopo l'esecuzione di Gesù.
Dopo anni di vita randagia con il Signore, Pietro e i suoi sono tornati a pescare. Avevano lasciato quel mestiere per andare in giro a fare i pescatori di uomini, ma tutto si era rivelato inutile ed era svanito nel nulla. Come ora sembrano svaniti nel nulla i pesci che, nonostante i tentativi, non entrano nella rete. Una sorta di paralisi pervade la scena, al punto che se uno sconosciuto arriva e dà un consiglio: provate a destra!, Pietro, che è al massimo dello sconforto, non ribatte, anzi! esegue, senza accampare diritti di esperienza, di competenza...
E le cose cambiano, i pesci arrivano davvero, entrano in quantità esagerata nella rete. Questo strano ribaltarsi delle sorti apre gli occhi al più giovane, il discepolo che Gesù amava, che solo ora decifra nel profilo di quello sconosciuto il Signore. Lo annuncia e Pietro agisce, si muove, si getta in mare e lo va a incontrare. " È il Signore!". Davvero! Muti, gli apostoli lo circondano, muti, eseguono quello che egli chiede: " Portate un po' di pesce". Muti, ascoltano il loro stupore davanti a quella vita nuova, che risana la loro delusione, che rimette energia alle loro scelte. Pietro non tornerà più a pescare. Neanche gli altri. Iniziano a intravedere gli orizzonti della vita nuova e si muovono verso di essi. È la loro resurrezione!
Oggi, Signore, fa' che i nostri scoraggiamenti e i nostri timori si dissolvano alla tua presenza, accolta, amata, contemplata da noi che desideriamo amarti e riconoscerti.
La voce di un profeta del nostro tempo
Questo incontro narrato in Gv 21 ci rivela che unico è il Signore, unica l'eucaristia, unica la fede-conoscenza del Signore Gesù! A queste condizioni la missione della chiesa è fruttuosa: una missione guidata da Pietro in obbedienza al comando di Gesù, riconosciuto vivente grazie alla contemplazione che è ascolto e capacità di custodire nel cuore il suo amore.
Enzo Bianchi

 

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