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TESTO Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati

Riccardo Ripoli   Amici della Zizzi

S. Giuseppe (19/03/2013)

Vangelo: Mt 1,16.18-21.24 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 1,16.18-21.24

16Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.

18Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. 20Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; 21ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

24Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa;

Lo Spirito Santo ci indica la strada ogni giorno. Il Vangelo di oggi ci porta alla nascita di Gesù, Colui che salverà il mondo dai suoi peccati. Gesù nasce ogni giorno in mezzo a noi e non è certo un caso che oggi, 19 marzo 2013, ci sia l'intronizzazione di Papa Francesco, colui al quale tutti guardano come a colui che in nome del Signore avrà la possibilità di salvare tante persone, dando speranza a chi ha sbagliato, certezze a chi vacilla, indirizzo a chi cerca la propria strada, operai per la messe del Signore.

Oggi è anche il giorno in cui si celebra San Giuseppe, al quale Papa Francesco è devoto, tanto da inserire nel suo stemma il fiore di nardo che rappresenta proprio il padre "terreno" di Gesù.

San Giuseppe è il primo papà affidatario della storia, il primo a ricevere questo grande incarico dal più alto dei Giudici.

Una figura che è presente nella vita di Gesù, fondamentale per la Sua crescita, ma sempre un passo indietro rispetto al padre vero di Cristo.

Così deve essere nell'affidamento, si deve accudire il bambino che ci viene dato come se fosse un figlio, proteggerlo, amarlo, insegnargli, ma essere pronti a lasciarlo andare per la sua strada che lo condurrà a creare una sua famiglia e ad andare verso la famiglia di origine, mantenendo un legame con quella affidataria, un legame indissolubile e diverso, ma non per questo meno forte ed intenso.

Auguri a tutti i papà, specie quelli affidatari, ma in fin sei conti tutti i papà sono "affidatari" perché tutti i figli sono figli di Dio.

 

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