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TESTO Se non vedete segni e prodigi, voi non credete

Riccardo Ripoli   Amici della Zizzi

Lunedì della IV settimana di Quaresima (11/03/2013)

Vangelo: Gv 4,43-54 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Quante volte mi sono trovato a parlare ai ragazzi per far loro capire cose chiare alla mente di un adulto. L'esperienza di un genitore, gli anni di differenza, gli sbagli fatti ci portano a vedere se la strada intrapresa dai nostri figli porti a qualcosa di buono.

Con l'amore che abbiamo per loro vorremo evitare che inciampassero, ma non è possibile difenderli da loro stessi più di tanto. I nostri consigli sono presi con spavalderia, con l'effimera certezza che a loro certe cose non possono capitare, che loro sono più furbi degli altri e così molti genitori devono assistere passivamente alle corse in macchina dei figli e purtroppo talvolta al loro ferimento o addirittura alla loro morte.

E' andato via da poco da casa nostra un ragazzo che da diversi anni rubava e non nascondeva il fatto, anzi se ne vantava dicendo "non mi prendono perché sono più furbo e più svelto di tutti, se mi prendono so come convincerli" ed il giochino è andato bene per anni, anche quando chiedevamo che fosse denunciato perché avesse un po' di paura e smettesse di rubare. Ma aveva un bel faccino, faceva un piantino falso e calcolato e tutti lo perdonavano. Questo almeno finché è rimasto in casa con noi, finché era minorenne.

Mi auguro che abbia smesso di rubare, ma aveva troppo il vizio e troppa la voglia di aver di più per poter smettere senza l'aiuto di nessuno dall'oggi al domani e prima o poi lo prenderanno e con tutte le segnalazioni che ha avuto da minorenne prima o poi la pagherà cara.

Ne sono addolorato perché ci siamo sgolati in tutti i modi per fargli capire il suo sbaglio, che la vita deve essere conquistata con il sudore e la fatica, ma purtroppo non ha mai creduto alle nostre parole, ed incurante del pericolo cui andava incontro, si è incamminato su una brutta strada.

Quanti ragazzi fanno così. Ma anche noi adulti ci comportiamo nello stesso modo e non crediamo fin tanto che non vediamo, fin tanto che non sbattiamo la testa nel muro. Eppure sarebbe tanto facile ascoltare la voce della nostra coscienza, il parere degli altri.

Non dico che dobbiamo prendere per oro colato ciò che ci viene detto, ma almeno dovremmo ascoltare e metterci in una condizione di cercare di capire ciò che ci viene detto e magari tentare una strada che ci viene indicata, anche se non siamo convinti, per il solo fatto che a farlo sia qualcuno che nutre affetto per noi e di cui ci fidiamo.

 

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