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TESTO Commento su Lc 9,28-36

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II Domenica di Quaresima (Anno C) (24/02/2013)

Vangelo: Lc 9,28-36 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,28-36

28Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. 32Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 33Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. 34Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. 35E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». 36Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

Questo Vangelo è il punto fermo della nostra speranza di poter contemplare la sua Gloria. Dopo aver detto ai discepoli che si deve prendere la croce, Gesù porta Giacomo, Giovanni e Pietro sul monte e lì viene trasfigurato. Gesù non parla; è tutto consegnato al Padre, perciò luminoso. È il Padre a parlare.

A splendere, sul monte, è l'essere figlio di Gesù; la luminosità è il segreto del rapporto col Padre. L'ombra che avvolge i discepoli è quella che la potenza dell'Altissimo stende su Maria all'annuncio. Da quella a Nazaret nasce il Cristo e da questa sul monte della Trasfigurazione nasce il Regno e la Pasqua, vera radice e frutto della Passione. Pietro, Giacomo e Giovanni, prima di morire vedono il regno di Dio: Gesù l'aveva detto.

Pasqua è ovunque, anche in croce, se hai gli occhi trasfigurati e sei sveglio, vigile, pronto all'incontro. Sul monte e nell'orto, invece, i discepoli dormivano... La trasfigurazione avviene otto giorni dopo, nell'ottavo giorno, nel giorno del Signore. La Domenica, per noi, è giorno di pasqua e di visione trasfigurata e anticipata del Regno di Dio.

La voce del Padre è su Gesù, lo indica "eletto", "Figlio da ascoltare". Quando cessa la voce, Gesù resta solo. E i discepoli, scendendo dal monte, custodiscono il silenzio, segno che sono entrati nel mistero della Pasqua. Questo dobbiamo fare noi, oggi, per entrare nel mistero della prossima Pasqua. E pregare. Per Pietro. Lui è necessario alla Chiesa, per costruirsi una ed essere sguardo trasfigurato su questo mondo che dorme.

Io credo, non perché vedo, ma perché sono stato visto.

L'amore vede, perciò tace; tace anche se stesso parlando d'altro.
Non l'amante apprende l'amore, ma l'amato,

colui che accetta di essere trasfigurato agli occhi di un'altra persona.

Commento a cura di don Angelo Sceppacerca

 

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