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TESTO Questa generazione è una generazione malvagia

Riccardo Ripoli   Amici della Zizzi

Mercoledì della I settimana di Quaresima (20/02/2013)

Vangelo: Lc 11,29-32 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 11,29-32

29Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. 30Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. 31Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. 32Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona.

Quanta cattiveria vediamo, quanta malvagità. Non c'è bisogno di dirlo per vedere egoismo, rapine, stupri, violenze, menefreghismo, furti più o meno legalizzate, abbandono di bambini e tanto altro ancora. E' un crescendo di brutte situazioni, ma non dobbiamo sgomentarci davanti alla malvagità.

Ai miei ragazzi dico sempre che ad ogni problema c'è sempre una soluzione, basta volerla trovare, cercare, non lasciarsi abbattere e sopratutto non lasciarci trascinare dalla corrente e rischiare di perdersi nel mare della cattiveria.

Quando tutti attorno a noi urlano, gridano la loro rabbia, si disperano noi dobbiamo restare calmi per affrontare la situazione difficile del momento.

Il Vangelo ci da le indicazioni per emergere da questo fango che sta invadendo la nostra vita.

All'atto pratico basta vedere nel prossimo che ha bisogno di noi il volto di Dio, prendere la sua mano per aiutarlo e sarà lui ad aiutare noi.

Quando morì la mia mamma ero precipitato in un profondo sconforto, tutto mi sembrava nero, impossibile andare avanti con serenità, ero perennemente arrabbiato con il mondo e non c'era persona capace di farmi uscire dal pessimismo in cui ero precipitato.

Quando ho deciso di smettere di piangermi addosso ed ho iniziato a guardarmi attorno ho ricevuto un consiglio, lo stesso che do oggi ai miei ragazzi: "guarda quante mani sono protese verso di te, sembra che chiedano aiuto, ma tutte insieme sono la Mano di Dio che è pronta ad aiutarti. L'unico sforzo che devi fare è quello di fare il primo passo verso di loro, poi non ti lasceranno più solo e ti saranno di grande conforto ed aiuto".

Così è stato. Ho deciso di fare quel passo verso i bambini ed ho creduto di essere io ad aiutare loro, ma non è mai stato così, loro hanno aiutato me a cambiare la mia vita e la prospettiva del mondo, donandomi una speranza, quella che un mondo migliore è possibile se ognuno di noi, anziché piangersi addosso, decidesse di fare quel primo piccolissimo passo verso la Mano di Dio.

 

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