TESTO Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro?
Riccardo Ripoli Amici della Zizzi
Lunedì della II settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (21/01/2013)
Vangelo: Mc 2,18-22
Quanti visi preoccupati vediamo mentre camminiamo per la strada, se saliamo sulla metropolitana o sull'autobus vediamo persone tristissime, entrando in un ufficio pubblico come non notare la gente cupa ed assorta.
A volte mi domando se abbiamo occhi e cuori per vedere la realtà. Già il fatto di vivere in un paese occidentale dove il rischio di una guerra è ridotto ai minimi termini, dove la fame è debellata, dove non si muore per la strada, dove poche sono le prevaricazioni dovrebbe renderci felici per non essere nati in paesi martoriati dalla guerra, in cui mangiare è un lusso e le violenze sono all'ordine del giorno e dove malattie come la lebbra ancora fanno paura.
Eppure c'è tanta gente triste che cammina per la strada.
E che dire di tanti cattolici, persone che hanno Fede in Dio, che hanno la certezza della Resurrezione, che sanno di poter contare sull'aiuto e sull'amore di Dio in ogni circostanza, per i quali ogni momento dovrebbe essere gioia e festa perché lo sposo è con loro, che dovrebbero accettare il dolore al pari della gioia con gratitudine perché Dio è loro vicino e sanno che "non un solo passero cade in terra senza il volere del Padre nostro".
Eppure ci sono tanti cattolici tristi che camminano per la strada.