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TESTO Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà

Riccardo Ripoli   Amici della Zizzi

Venerdì della XXXII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (16/11/2012)

Vangelo: Lc 17,26-37 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Ogni tanto dovremmo fermarci un istante e vedere la realtà che ci circonda da un punto di vista diverso, magari opposto. Con un po' di maturità dovremmo riuscire a capire che ciò che a volte ci sembra un'ottima cosa, non è un bene, e viceversa, talvolta quello che ci appare come un aspetto triste, cattivo della vita, altro non è che un bene. Quante persone dopo la morte di un loro caro, di un figlio, di un genitore, del compagno si rimboccano le maniche ed in nome suo, con una carica che nemmeno sapevano di avere, fanno tanto del bene al prossimo. Quella morte, così terribile, così dolorosa da sopportare, se non lasciamo che ci annienti e l'affrontiamo a testa alta, possiamo trasformarla in un elemento plasmabile a nostro piacere per il bene del nostro prossimo. Il vantaggio per noi? Innanzitutto aver dato un senso ad un fatto tragico che ci è occorso, poi il dover fare mille cose al giorno non ci da il tempo per pensare e soffrire, ma sopratutto ci da il potere di sconfiggere la morte, di trasformarla in vita, di donare un'opportunità a chi non l'avrebbe avuta, a regalarci un sorriso quando ci accorgiamo di aver fatto qualcosa di buono, un sorriso che pensavamo aver perso per sempre. Mille gli aspetti che nella vita ci appaiono negativi, non solo la morte. Provate a pensarci, fate un esercizio e trovate delle ragioni ipotetiche su ogni cosa che vi succede o che vedete accadere attorno a voi. Ogni giorno scoprirete nuove motivazioni. Pensate al terremoto, è vero che distrugge, che provoca dolori e sofferenze, disagi a non finire, ma fa riscoprire alle persone la solidarietà, la fratellanza, il riunirsi attorno ad un fuoco per passare il tempo, per raccontarsi. Aguzza l'ingegno per trovare nuove forme per uscire dalla crisi e quel disastro porta ad una resurrezione, ad un cambiamento che darà una forza maggiore a quelle persone. Nessuno augura morti, disastri o sciagure, ma quando accadono bisogna saperle accogliere nel loro lato positivo. Facile? Certo che non lo è, ma non ci sono altre strade, l'unica è continuare a soffrire, piangersi addosso, rinunciare e vivere di rimpianti maledicendo tutti e aspettando la manna dal cielo. Sconfiggere la morte, la sofferenza è possibile, basta solo volerlo. D'altra parte pensate a quelle cose che appaiono positive, come la vincita ad una lotteria o una grossa eredità. Ti cambiano la vita, ma siamo sicuri che questo avvenga sempre nella giusta direzione? Quanti parenti ed amici scopriamo di avere quando diventiamo ricchi, e come fanno presto a dileguarsi quando abbiamo bisogno di loro.

 

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