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TESTO Commento su Filippesi 2,2

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Lunedì della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (05/11/2012)

Brano biblico: Fil 2,2 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi
Fil 2,2

Come vivere questa Parola?
Quasi a concretizzare il messaggio evangelico di domenica, viene oggi la parola di Paolo: vivere il duplice precetto dell'amore non può ridursi a gesti sporadici e isolati e neppure al solo tendere la mano nel momento del bisogno, lasciando ognuno inalberato nelle proprie postazioni.
L'amore autentico spinge al dono di se stesso e all'accoglienza dell'altro nella sua alterità, e quindi alla condivisione e alla comunione: è quello che gli Atti degli Apostoli indicano quale caratteristica della comunità delle origini dicendo che avevano un cuor solo e un'anima sola. A monte la realtà trinitaria di cui l'umanità è chiamata ad essere immagine.
Non si tratta né di essere senza difetti né di escludere la possibilità di idee divergenti: anche in Dio, la perfetta unità si realizza nella rispettosa armonia di ciò che fa sì che il Padre il Figlio e lo Spirito Santo sia ciascuno pienamente se stesso, uguale agli altri ma da loro distinto.
Avere un medesimo sentire, essere unanimi e concordi non esclude e neppure si limita a tollerare la diversità. Non si tratta neppure di un concedere benevolmente che l'altro abbia idee diverse dalle mie che restano però intoccabili e inalterabili.
Ciò verso cui si converge fino a raggiungere l'unità di cuore è il bene percepito e voluto che non solo ammette, ma include il confronto il dialogo l'umile revisione delle proprie posizioni e anche la discussione accalorata, certo. Ma tutto questo, se vissuto nella sincera e onesta ricerca di ciò che è vero e buono, non solo non ostacola ma fa crescere l'amore reciproco e le singole individualità che vengono a trovarsi reciprocamente arricchite.
Nella pausa contemplativa di oggi, porterò lo sguardo sulla comunità trinitaria per imparare alla sua scuola che cosa voglia dire amare.
O Trinità santissima, cenacolo d'amore di cui mi chiami ad essere immagine nell'umile e gioioso rapportarmi con i fratelli, donami di riconoscere nel diverso il dono che mi completa e mi fa maturare nella linea dell'amore autentico.
La voce di una testimone
L'amore dovrebbe diventare sempre più costume nostro e di molti. L'amore la forza più potente, feconda, sicura che può legare ogni società.
Chiara Lubich

 

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