TESTO Commento su Efesini 6,1-4
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Mercoledì della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (31/10/2012)
Brano biblico: Ef 6,1-4
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22Passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. 23Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Disse loro: 24«Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. 25Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. 26Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. 27Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. 28Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori. 29Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. 30Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».
Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché questo è giusto: onora tuo padre e tua madre! Questo è il primo comandamento che è accompagnato da una promessa: perché tu sia felice (...). E voi padri non esasperate i vostri figli, ma fateli crescere nella disciplina e negli insegnamenti del Signore.
Ef 6,1-4
Come vivere questa Parola?
È un'esaltazione della relazionalità più bella e naturale, sgorgata dall'amore forte e tenerissimo di Dio. Obbedire ai genitori vuol dire oggi, tener conto anzitutto che la vita ci è venuta da Dio ma attraverso di loro. Onorare significa rispettarli, anche quando, per la debolezza dell'umana natura, avessero sbagliato o - il cielo non voglia - fossero caduti molto in basso. È confortante la promessa: sarete felici. Come a dire: onorare i genitori è aprire la strada alla benedizione di Dio nella pace del cuore.
Quanto all'esortazione rivolta ai genitori si rivela importante e attuale. Bisogna fare della famiglia, della casa un ameno e caldo luogo di ascolto e di attenzione. Non è questione di abrogare la correzione. A volte è necessaria ma è il modo che conta! Se la realizzi con ira, violenza verbale o d'altro genere, è controproducente e devastante.
Signore, fa di me uno strumento di relazioni buone, pacifiche, all'insegna del tuo amore che diventa vicendevole impegno di comprensione, di incoraggiamento, di profonda intesa.
La voce di un grande educatore santo
San Giovanni Bosco vide in sogno Gesù che gli diceva:
"Non con le percosse, ma con la mansuetudine e con la carità dovrai guadagnare questi tuoi amici".