TESTO Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me
Riccardo Ripoli Amici della Zizzi
Venerdì della XXVI settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (05/10/2012)
Vangelo: Lc 10,13-16
Quante parole, siamo sommersi dal vociare della gente. Pettegolezzi, maldicenze, giudizi, accuse, sotterfugi, truffe, come è possibile discernere? Allora è più facile non ascoltare, è più semplice rifiutare il dialogo, mantenersi sempre su un piano di superficialità, tapparsi le orecchie per non sentire. Facile certamente, ma utile? In mezzo a milioni di parole sta a noi andare alla ricerca di quelle nutrienti per l'anima e il cuore, valutare ogni singola frase, saper catturare in mezzo a tante quel pensiero, quella riflessione che mi fa crescere e maturare.
Noi adulti, se vogliamo, possiamo anche riuscirci, ma i bambini? I ragazzi? Loro non hanno i nostri strumenti, le nostre capacità, si lasciano facilmente convincere dall'adulto. Capita spesso che i bambini vengano "parcheggiati" davanti alla televisione, liberi di saltare da un canale all'altro e dalla televisione imparano comportamenti, linguaggio, pensieri, violenza, superficialità. Il bambino, così come il ragazzo, ha bisogno innanzitutto di ascoltare messaggi positivi, riflessioni che edifichino la casa dove andrà ad abitare, e necessita di capire, porre domande, interagire con interlocutori validi che diano loro risposte semplici ma pulite e sostanziose, che infondano nel loro cuore ideali da sostenere e cui tendere.
Quanti genitori dialogano con i propri figli, o piuttosto li abbandonano davanti alla televisione? Non lamentiamoci se poi non parlano, siamo stati noi ad insegnar loro a sentire le cose più stupide, a non allenarli all'ascolto con il cuore.