TESTO "Se servi il Signore, preparati alla tentazione"
padre Gian Franco Scarpitta S. Vito Equense
I Domenica di Quaresima (Anno C) (29/02/2004)
Vangelo: Lc 4,1-13
1Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, 2per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. 3Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». 4Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo».
5Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra 6e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. 7Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». 8Gesù gli rispose: «Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto».
9Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; 10sta scritto infatti:
Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo
affinché essi ti custodiscano;
11e anche:
Essi ti porteranno sulle loro mani
perché il tuo piede non inciampi in una pietra».
12Gesù gli rispose: «È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».
13Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.
Mosso dallo Spirito Santo, Gesù si avvia nel deserto per essere tentato dal maligno. Il che potrebbe anche suscitare meraviglia e stupore ai nostri occhi, giacché non si riesce a concepire come lui, il Figlio di Dio e Signore del mondo che caccerà gli spiriti immondi dagli ossessi, accetti di sottoporsi alla prova suscitata dal maligno...
Perché Gesù si lascia tentare?
La domanda è pertinente, ma ai fini di potervi dare una risposta congeniale è opportuno che si rifletta attentamente "a rallentatore" sulla pagina evangelica odierna, per potervi scorgere alcuni elementi interessanti:
1) in primo luogo, appunto, è lo Spirito a condurre Gesù nel deserto;
2) Gesù si trova in condizioni tutt'altro che piacevoli, essendo quello un luogo arido e ostile, le cui asperità climatiche e paesaggistiche sono state causa del malessere fisico di non pochi pellegrini partecipanti assieme al sottoscritto ad un viaggio in Terra Santa, organizzato alcuni anni fa;
3) L'evangelista Luca afferma che per tutto il tempo della sua permanenza "non mangiò e non bevve". Si tratta ovviamente di un paradosso che vuol tuttavia lasciare intendere che in tutti i casi il Signore non si trovò in condizioni fisiche piacevoli.
4) Gesù, prescindendo da siffatte difficoltà e ostilità ambientali rimane nel deserto "quaranta giorni e quaranta notti", numerazione biblica dal valore simbolico atta ad sottolineare un periodo di lunghissima durata e una permanenza molto difficile e penosa.
5) Si nota abbastanza bene poi che il Signore viene avvicinato da diavolo che nella sua sottile astuzia gli propone delle condizioni apparentemente vantaggiose CITANDO ADDIRITTURA LA BIBBIA, ossia prendendo a pretesto dei passi della Scrittura.
6) Nonostante le suddette situazioni di precarietà, Gesù affronta le seduzioni demoniache non già fuggendo o ricorrendo alla propria autorità di Figlio di Dio (cosa che avrebbe messo paura al demonio) ma interpretando rettamente la Scrittura e rendendo inutili così alla radice tutti i tentativi del maligno.
Osservando questi passaggi e immaginandoci queste scene a mo' di Lectio Divina (... E perché non farlo davvero?) deduciamo immediatamente che Gesù ha voluto essere condotto nel deserto per farsi tentare avendo come unica finalità quella di sottomettersi, anche sotto questo aspetto, a quelle che sono le intemperie e le minacce all'incolumità spirituale dell'uomo. In altre parole, ha voluto sperimentare LUI STESSO in prima persona la tentazione ai fini di offrirci successivamente una pedagogia attendibile su come affrontarla e superarla. Come ben si può comprendere la condizione ambientale in cui Cristo si trova ad affrontare le seduzioni del demonio non è affatto da paragonarsi a quella relativa al centro di una metropoli del 2004 dove facilmente è possibile trovare qualsiasi comodità o assistenza, ma riguarda una circostanza di deserto, sole, fame, sete... nella quale chiunque (io per primo) avrebbe preferito cedere alle insidie allettanti del demonio piuttosto che perseverare nella lotta.
Inoltre, non è forse vero che molta gente viene sedotta da certi modi di interpretare la Bibbia, come nel caso delle Sette? Ebbene, come se non bastassero le circostanze sfavorevoli appena descritte, a mettere in crisi Gesù potevano riuscirci di buon grado le interpretazioni bibliche del demonio ( le quali, occorre ammetterlo, un certo fondamento lo hanno, anche se discutibile).
In questa prima Domenica di Quaresima -Il cui significato è appunto 40 giorni e indica "Conversione", "penitenza"- con l'atteggiamento di vita di cui alla pagina del vangelo, Gesù ci dimostra innanzitutto che chiunque voglia seguire un qualsiasi itinerario di vita spirituale avente come obiettivo il ritorno a Dio e la vita secondo carità evangelica non può considerarsi esente dalle tentazioni e dalle prove; e del resto è quanto afferma anche un bellissimo passo del libro del Siracide (2, 1): "Figlio, se segui il Signore preparati alla tentazione" che racchiude anche l'ulteriore avvertimento secondo il quale VIENE SEDOTTO DA PROVE E INSINUAZIONI DEMONIACHE PROPRIO CHI SI DISPONE A SEGUIRE DIO CON MAGGIORE SPEDITEZZA: non è vero che chi si allontana dal mondo o dalle scelte secolari per optare in vista di Dio è immune dalle tentazioni!! Come insegna la vita dei Padri del Deserto e degli asceti più importanti, in questi casi si è tentati di più, e questo per due motivi:
1)In primo luogo per il fatto che ci si trova in un certo qual modo "soli" nella costanza della lotta giacché è risaputo che se ci si vuol dedicare a Dio si deve per forza assumere una determinata "forma mentis" del tutto differente rispetto a quella abbracciata in precedenza, nonché un radicale mutamento dei costumi e delle abitudini per il quale poco alla volta veniamo allontanati dagli altri. E' un dato di fatto esperienziale infatti che scelte e decisioni attinenti la vita "secundum Deum" non collimano con i gusti e le preferenze di certe nostre amicizie o di determinate compagnie orientate in senso opposto, che prima o poi non mancheranno di esternare la loro derisione e le beffe nei nostri riguardi. Insomma ci si sente soli fra le risa e le beffe degli "avversari", e non sono poche le tentazioni di gettare la spugna e orientarsi verso altri obiettivi.
2) In secondo luogo non si può omettere che il maligno (intendiamo dire: il diavolo, che esiste realmente e non è una favola) non manca di palesare il proprio odio e la propria invidia verso le anime che tendono a consacrarsi in modo del tutto speciale a Dio... E questo lo si prova nell'intraprendere un cammino di formazione seminaristica, ma anche nelle comuni esperienze di conversione in atto presso molti cristiani laici.
Ne deriva che l'impegno alla vigilanza e all'attenzione dovranno essere maggiori, come maggiore dovrà essere l'autocontrollo e il dominio dei sensi.
Ma il fatto che Gesù abbia saputo ergersi vittorioso sul demonio ci suggerisce l'idea che anche da parte nostra qualsiasi tipo di prova o seduzione demoniaca è possibile a vincersi se la si affronta con coraggio e determinazione, senza aver paura di eventuali fallimenti o vacillamenti che sono luogo comune nella vita spirituale e soprattutto senza che questi debbano incuterci panico o "senso di indegnità": un cammino di conversione conosce anche delle zone d'ombra costituite da cadute o possibilità di insuccesso momentaneo, ma non per questo ci si deve scoraggiare o perdere la fiducia di poterlo portare a termine. In questi casi quello che occorre è la fede (di cui alla Prima Lettura di oggi), ossia la consapevolezza che il Signore, Lui stesso tentato nel deserto, non ci abbandona nella lotta contro il male ma ci sostiene continuamente con i mezzi della grazia rinnovando costantemente in noi la motivazione alla perseveranza.
Non dimentichiamo che, come già detto a più riprese in questa rubrica, l'assunto della conversione ha per soggetto primario Dio: è Lui che per primo intende convertirci e cambiare la nostra vita, mentre a noi non resta che lasciar fare a lui attraverso le suddette disposizioni; ma appunto perché è Lui il fautore iniziale di tale processo, è cosa certa che non mancherà di assisterci e di fornirci tutti i mezzi per poterlo condurre a termine.
Da ultimo, dimenticavamo di osservare agli inizi che il libro di Matteo conclude la scena della tentazione di Gesù con la fuga del demonio e con una aggiunta importante: "E gli angeli lo servirono"; il che vuol dire che una volta superata l'insidia del maligno si riscuotono sempre i meriti e le ricompense delle nostre fatiche e il nostro successo sconvolgerà anche tutti coloro che eventualmente saranno stati involontario strumento di codeste prove e seduzioni...
LA PAROLA SI FA' VITA
--Quali sono le tentazioni in cui ordinariamente sono sottoposto?
--Di fronte ad esse quali sono le mie reazioni, e quali i miei strumenti di lotta?
--Nell'intraprendere un certo cammino di conversione come quello della Quaresima sono convinto che è DIO a guidarmi e sostenermi e che non devo quindi presumere nelle mie sole forze?
--IMPEGNO DI VITA suggerito per questa Quaresima (adattabile secondo le circostanze):
1)INDIVIDUERO' UN PARTICOLARE DIFETTO O CARENZA DEL MIO CARATTERE; 2) PREGHERO' TUTTI I GIORNI CON FIDUCIA IL SIGNORE PERCHE' MI AIUTI A VINCERLO 3) TUTTE LE VOLTE IN CUI MI CAPITERA' DI PALESARLO MI SFORZERO' DI CONTROLLARMI, SENZA SCORAGGIARMI MAI DI INIZIALI INSUCCESSI.
(Se per esempio sono facile alla critica e alla mormorazione, pregherò Dio tutti i gg per questo e cercherò di controllarmi tutte le volte che mi venga voglia di criticare o biasimare qualcuno; magari mordendomi la lingua)