TESTO Mandati a liberare
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XXIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (09/09/2012)
Vangelo: Mc 7,31-37
31Di nuovo, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidone, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. 32Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. 33Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; 34guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». 35E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. 36E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano 37e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
Mai, come in questo nostro tempo, popoli interi sono stati ridotti in schiavitù. La paura è lo strumento usato dai potenti della terra per imprigionare, ammutolire, insordire coloro che a costo di fiumi di sangue versato stavano facendo esperienza di libertà.
Generazioni di giovani, ogni giorno, sono condannati alla distruzione della speranza, al buio della povertà, alla menzogna sul domani.
Chi sta provocando questa catastrofe mondiale? Quale disegno malefico si sta cercando di attuare? Chi c'è alla sorgente di questo schiavizzare e imprigionare le nazioni? Chi sta spingendo l'umanità alla follia per poterla più facilmente dichiarare pazza, metterle la camicia di forza e rinchiuderla in una segreta dove la sua voce non può più essere sentita, i suoi occhi siano chiusi alla luce e le sue orecchie siano tappate dall'isolamento? Chi sta spingendo l'essere umano al suicidio di massa?
Stanno chiudendo i cuori alla compassione nel vedere tsunami di persone che invocano lavoro per poter dar da mangiare ai loro figli, che chiedono di avere ancora la possibilità di vedere il domani, di poter sentire ancora la gioia risuonare nelle loro case, di poter ancora dare la vita che Dio ha posto in loro con generosità a nuove generazioni di uomini e donne.
Chi ci libererà da questa guerra mondiale che cerca di schiavizzare miliardi di persone?
Il grido di Giovanni Paolo II risuona ancora nel mondo! "Aprite, spalancate le porte a Cristo!". Ce lo ha fatto sentire ancora una volta il Card. Martini con la sua vita e con la sua morte in questi giorni.
Il Vangelo di questa domenica ci invita a non lasciarci schiavizzare dalla situazione di dolore che irrompe nella vita delle nostre comunità, che dobbiamo avere la forza di uscire dal nostro egoismo e toccare per sanare le parti, fatte diventare inutile, dell'umanità a cui apparteniamo
E' il nostro turno di mettere le nostre dita nelle orecchie dell'umanità e la nostra saliva sulla sua lingua perché riacquisti la libertà di parlare e di udire.
E' il turno delle nostre comunità di gridare forte che Cristo è liberatore di ogni schiavitù, che ci ha fatti liberi perché fossimo capaci di amare senza limiti, che ci ha donato la sua vita perché vivessimo da liberi figli di Dio.
E' tempo per tutti i cristiani di rivolgere il nostro sguardo agli imprigionati del mondo, e pieni di compassione, giocarci la vita per portarli alla libertà delle beatitudini.
E' tempo di gridare nella chiesa che essa, come corpo di Cristo, è stata mandata al mondo per aprire, per sciogliere, per far saltare di gioia, per gridare la vita di coloro che la cupidigia cerca di distruggere.
E' tempo di far risuonare la speranza: perché scaturiranno acque nel deserto della disperazione, scorreranno torrenti nella steppa della schiavitù, la terra bruciata dall'avidità di pochi diverrà giardino irrigato per tutti e il suolo riarso dalla cattiveria farà scaturire sorgenti d'acqua viva.
Non abbiate paura! Questo è il grido che la Chiesa tutta intera, in ogni angolo della terra, deve far risuonare: "Non abbiate paura, Dio è con noi, Aprite le porte a Cristo!".
Guai a noi se invece di aprirci al futuro ci chiudiamo nell'egoismo prodotto dalla paura. Guai a noi se ci distanziamo dai poveri e ci riserviamo un posto tra i ricchi per stare al sicuro. Guai a noi se non diventiamo liberatori di questa nostra umanità accecata e ammutolita da questa malefica strage economica, prodotta dai malati di potere desiderosi di schiavizzare il mondo.
Ai cristiani è stata data la missione di essere al servizio del mondo a costo della propria vita, affinché tutta l'umanità goda della libertà dei figli di Dio.
Al popolo di Dio è affidato l'impegno di prendersi cura di quelli che sono stati fatti sordi, muti, zoppi, sfiduciati, che hanno il cuore ferito per la mania di pochi di conquistare la terra che è di Dio.
A noi è dato il compito di portare tutti gli uomini e le donne del nostro tempo alla felicità per la quale sono stati creati. Chi non produce libertà, principio di felicità, non è dalla parte di Dio, è contro il suo progetto d'amore per tutti i suoi figli.
Con Isaia dobbiamo gridare: "Coraggio, non temete. Ecco il vostro Dio, egli viene a salvarvi".
Non dimentichiamo che siamo stati fatti liberatori da Colui che venne a liberarci da tutte le schiavitù con le sue piaghe.
p. Ciro Biondi