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TESTO Credere in Gesù per la vita eterna

don Luigi Trapelli

XIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (12/08/2012)

Vangelo: Gv 6,41-51 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 6,41-51

41Allora i Giudei si misero a mormorare contro di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». 42E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».

43Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. 44Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 45Sta scritto nei profeti: E tutti saranno istruiti da Dio. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. 46Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. 47In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.

48Io sono il pane della vita. 49I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; 50questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. 51Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Proseguiamo nella lettura del capitolo sesto di Giovanni.

I giudei mormorano contro Gesù. E' lo stesso atteggiamento che hanno avuto nei confronti di Mosè nel deserto prima che arrivasse la manna. Prevale l'incredulità di fronte all'iniziativa gratuita di Dio. I giudei si scandalizzano di Gesù, della sua umanità. Come può darci un pane dal cielo, visto che lo conosciamo bene, è uno di noi e svolge un lavoro così umile?

L'incarnazione di Gesù crea grossi problemi per i giudei. Gesù risponde affermando che è stato inviato dal Padre per compiere le sue opere. Gesù ha visto il Padre e viene da Lui. Chiunque crede al Padre per mezzo di Gesù, possiede fin da ora la vita eterna.

Gesù è l'autentico pane di vita disceso dal cielo. Questo pane è da mangiare, poiché è la sua carne che sarà offerta all'umanità sulla croce. Pane da mangiare con un chiaro significato all'Eucarestia.

Domenica prossima il testo avrà un chiaro ed esplicito riferimento eucaristico.

Attualizzo il testo su due aspetti.

L'umanità di Gesù ha creato scandalo ai giudei, ma è anche il grande scandalo di oggi. Dio ha rischiato mandando il Suo Figlio sulla per essere, tranne il peccato, in tutto solidale a noi. E' accogliere un Dio dal volto umano e capire che tutta la nostra vita fatta di gioie, di lavoro, di stress, di ferie, è assunta e redenta dal Signore. Noi giochiamo il nostro cristianesimo nello stile con il quale affrontiamo la nostra vita e l'eucarestia diventa il segno tangibile del "grazie" a Gesù per il dono che ogni settimana ci offre.

San Leone Magno diceva che proprio perché ci cibiamo di Cristo, siamo chiamati ad essere come Lui.

Infatti, uno diventa ciò che mangia.

O la nostra vita è un dono o altrimenti viviamo solo un cristianesimo fatto di formule e di comodo.

L'eucarestia deve cambiare radicalmente il nostro modo di vedere e di operare, ci plasma come credenti.

Affinché vedendo le nostre buone opere, le persone possano rendere gloria al Padre che è nei cieli e così avere la vita eterna.

 

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