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TESTO Commento su Matteo 12,46-50

padre Lino Pedron   Home Page

Martedì della XVI settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (24/07/2012)

Vangelo: Mt 12,46-50 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Il confronto di Gesù con gli scribi e i farisei ci ha mostrato a quale profondità il regno di Dio mette in questione l'uomo, giudicandolo sulle motivazioni ultime del suo agire. Ora Matteo riporta la nostra attenzione verso le folle e la parentela di Gesù. L'intervento di Gesù ci presenta di nuovo la rottura che il regno dei cieli produce nei confronti dei legami umani di parentela. La parentela che viene dal Padre è più importante di quella che deriva dai legami di sangue: questa è umana e temporale, quella è divina ed eterna.

Una nuova famiglia nasce attorno a Gesù. L'immagine di questa nuova cerchia familiare è rafforzata dal fatto che Matteo designa Dio col nome di Padre. Chi fa la volontà del Padre come Gesù, diventa per lui fratello, sorella e madre. Questa comunione ha sopra di sé il Padre celeste e, in mezzo, Gesù come fratello di tutti (18, 20).

Essere discepoli di Gesù è qualcosa di diverso dal possedere un certificato di battesimo. Il discepolo si mostra tale compiendo la volontà del Padre, così come Gesù l'ha annunciata. Solo coloro che sono disposti a impegnarsi totalmente per accogliere e vivere la parola di Gesù appartengono alla famiglia di Gesù.

La fraternità ecclesiale non è frutto di un impegno moralistico o di uno spirito corporativo, ma trae origine e significato dalla fede in Cristo.

 

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