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TESTO Dio pazzo d'amore per l'uomo

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II Domenica dopo Natale (04/01/2004)

Vangelo: Gv 1,1-18 (forma breve Gv 1,1-5.9-14) Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 1,1-18

1In principio era il Verbo,

e il Verbo era presso Dio

e il Verbo era Dio.

2Egli era, in principio, presso Dio:

3tutto è stato fatto per mezzo di lui

e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.

4In lui era la vita

e la vita era la luce degli uomini;

5la luce splende nelle tenebre

e le tenebre non l’hanno vinta.

6Venne un uomo mandato da Dio:

il suo nome era Giovanni.

7Egli venne come testimone

per dare testimonianza alla luce,

perché tutti credessero per mezzo di lui.

8Non era lui la luce,

ma doveva dare testimonianza alla luce.

9Veniva nel mondo la luce vera,

quella che illumina ogni uomo.

10Era nel mondo

e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;

eppure il mondo non lo ha riconosciuto.

11Venne fra i suoi,

e i suoi non lo hanno accolto.

12A quanti però lo hanno accolto

ha dato potere di diventare figli di Dio:

a quelli che credono nel suo nome,

13i quali, non da sangue

né da volere di carne

né da volere di uomo,

ma da Dio sono stati generati.

14E il Verbo si fece carne

e venne ad abitare in mezzo a noi;

e noi abbiamo contemplato la sua gloria,

gloria come del Figlio unigenito

che viene dal Padre,

pieno di grazia e di verità.

15Giovanni gli dà testimonianza e proclama:

«Era di lui che io dissi:

Colui che viene dopo di me

è avanti a me,

perché era prima di me».

16Dalla sua pienezza

noi tutti abbiamo ricevuto:

grazia su grazia.

17Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,

la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.

18Dio, nessuno lo ha mai visto:

il Figlio unigenito, che è Dio

ed è nel seno del Padre,

è lui che lo ha rivelato.

In questa domenica risuona il mistero celebrato il giorno di Natale; la liturgia ci ripropone la lettura del Prologo del vangelo di San Giovanni (1,1-18) che abbiamo ascoltato nella messa del giorno di Natale: forse eravamo un po' frastornati in un giorno come quello per intuire quanto stavamo celebrando.

L'avvenimento che ha cambiato la storia degli uomini è così grande che non può essere contenuto in un solo giorno, e la liturgia ci aiuta a "digerirlo" un po' alla volta.

Dio è "pazzo" d'amore per l'uomo che invia il suo Figlio tra gli uomini per ristabilire in pienezza il suo progetto d'amore rotto con il peccato.

Il Padre non si rassegna, né si scoraggia davanti all'indifferenza e alla superficialità degli uomini, ma entra con irruenza nella storia umana. E affinché gli uomini lo capiscano, decide di parlare la nostra lingua, entrare nella nostra cultura, "mettersi" nei nostri panni.

Gesù è la Parola di Dio che manifesta il Padre, il progetto "nascosto da secoli" del Padre. Chi conosce meglio di Lui il Padre? Solo Lui ce ne può parlare. Purtroppo tanti si danno da fare per costruire un mondo migliore, una società senza di Lui mentre "Tutto è stato fatto per mezzo di Lui e senza di Lui niente è stato fatto di ciò che esiste"

Ciascuno di noi forse si riconosce, alle volte, tra quelli che non lo accolgono, tra quelli che sono "suoi" e gli dicono "No!".

Ma, nonostante la nostra piccolezza, Gesù assicura che " a quanti l'hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio" (1,12). Verità sottolineata da San Paolo nella lettera agli Efesini(1,3-6) " in Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo.. predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo".

Possiamo, per questo progetto d' amore, ringraziare Dio e chiamarlo Padre, Papà!

Per meglio capire questo usiamo una parabola moderna sull'Incarnazione: "CRISTO PERCHE'?, che ha aiutato molti a capire questa verità di fede.

Gesù usava esempi e parabole per far conoscere le verità profonde che in altro modo sarebbe stato molto difficile capire.

"C'era una volta un uomo che non credeva nel Natale.

Era una persona fedele e generosa con la sua famiglia e corretta nel rapporto con gli altri, però non credeva che Dio si fosse fatto uomo come, secondo quanto afferma la Chiesa, è successo a Natale. Era troppo sincero per far vedere una fede che non aveva.

"Mi dispiace molto, disse una volta a sua moglie che era una credente molto fervorosa, però non riesco a capire che Dio si sia fatto uomo; non ha senso per me."

Una notte di Natale, sua moglie e i figli andarono in chiesa per la messa di mezzanotte. Lui non volle accompagnarli. "Se andessi con voi mi sentirei un ipocrita. Preferisco restare a casa. vI starò aspettando."

Poco dopo la famiglia uscì mentre iniziò a nevicare. Si avvicinò alla finestra e vide come il vento soffiava sempre più forte. "Se è Natale, pensò, meglio che sia bianco". Tornò alla sua poltrona vicino al fuoco e cominciò a leggere un giornale.

Poco dopo venne interrotto da un rumore seguito da un altro e subito da altri.

Pensò che qualcuno stesse tirando delle palle di neve sulla finestra della sala da pranzo. Uscì per andare a vedere e vide alcuni passerotti feriti, buttati sulla neve.

La tormenta li aveva colti di sorpresa e, per la disperazione di trovare un rifugio, avevano cercato inutilmente di attraversare i vetri della finestra. "Non posso permettere che queste povere creature muoiano di freddo... però come posso aiutarle?"

Pensò che la stalla dove si trovava il cavallo dei figli sarebbe stato un buon rifugio, velocemente si mise la giacca, gli stivali di gomma e camminò sulla neve fino ad arrivare nella stalla, spalancò le porte e accese la luce. Però i passerotti non entrano.

"Forse il cibo li attirerà," pensò. Tornò a casa per prendere delle bricciole di pane e le disseminò sulla neve facendo un piccolo cammino fino alla stalla. Si angustió nel vedere che gli uccelli ignoravano le bricciole e continuavano a muovere le ali disperatamente sulla neve. Cercò di spingerle in stalla camminando intorno a loro e agitando le braccia. Si dispersero nelle diverse parti meno verso il caldo e illuminato rifugio.

"Mi vedono come un estraneo e che fa paura", pensò. "Non mi viene in mente nulla perché possano fidarsi di me... Se solo potessi trasformarmi in uccello per pochi minuti, forse riuscirei a salvarli".

In quel momento le campane della chiesa cominciarono a suonare. L'uomo restò immobile, in silenzio, ascoltando il suono gioioso che annunciava il Natale. Allora si inginocchiò sulla neve: "Ora si, capisco, sussurrò. Ora vedo perché hai dovuto fare tutto questo!"

Auguri di Buon anno 2004, ogni giorno sia un incontro con il Dio vivo.

 

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