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TESTO Commento su Prima Pietro 4,10

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Venerdì della VIII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (01/06/2012)

Brano biblico: 1Pt 4,7-13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Ciascuno, secondo il dono ricevuto, lo metta a servizio degli altri, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio.
1Pt 4,10

Come vivere questa Parola?
Le prime comunità cristiane vivevano nell'attesa gioiosa del ritorno di Cristo che pensavano imminente. E questa attesa dava forma al loro vivere la fede, non come una fuga dal presente e un rifugiarsi in un futuro roseo e ovattato, bensì come un impegno che immergeva nel quotidiano senza tuttavia che ci si lasciasse da esso incapsulare.
Moderazione e sobrietà non spegnavano la gioia e il gusto della vita, ma disponevano all'incontro orante con Dio e fraterno con gli altri. Tutto era posto sotto il segno della carità, cioè dell'amore-dono, alla cui luce venivano riscoperte e valorizzate le doti di ognuno.
Altro che seppellirle in forme contorte di pseudo-umiltà!
Ogni dono, ci dice Pietro, è un appello a mettersi a servizio della comunità: lo hai ricevuto non perché te ne pavoneggiassi, ma come un bene affidatoti perché lo amministrassi con saggezza. Non appartiene a te, ma a Dio che te lo ha concesso perché tu possa contribuire all'incremento dell'intero corpo ecclesiale, comunitario, familiare. Un dono, quindi, da accogliere con riconoscenza e con trepidazione, e da gestire con umiltà certo, ma anche con responsabilità.
Oggi, nella mia pausa contemplativa, voglio fermarmi a considerare i doni che Dio mi ha concesso e a chiedermi come posso metterli a servizio dei fratelli.
Grazie, Signore, per le belle qualità che hai posto nelle mie mani. Aiutami a incrementarle in modo da poterle mettere a servizio degli altri nel segno della comunione fraterna.
La voce di un poeta
Spesso dite: "Voglio donare, ma solo a chi merita". Non così dicono gli alberi del vostro frutteto, né gli animali che portate al pascolo. Danno per vivere perché trattenere è perire. Sicuramente l'uomo che è degno di ricevere i suoi giorni e le sue notti è degno di ricevere da voi qualsiasi altra cosa.
Kahlil Gibran

 

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