TESTO Fu elevato in cielo
Ascensione del Signore (Anno B) (20/05/2012)
Vangelo: Mc 16,15-20
15E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. 16Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. 17Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, 18prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
19Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
20Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
Ma cosa c'è da festeggiare? Gesù se ne va e noi facciamo festa! Eppure i motivi per fare festa sono davvero tanti. Nell'evento dell'ascensione, infatti, appare in tutta la sua bellezza la destinazione ultima dell'umanità redenta dalla misericordia di Dio. Il Figlio di Dio aveva lasciato il Padre per "abitare in mezzo a noi" assumendo la nostra umanità e, dopo averla redenta con la sua obbedienza fino alla morte di croce, ora la porta nella vita trinitaria, facendola sedere alla destra del Padre.
Sembra impossibile! Questa nostra umanità che tanti "guru" (e si dicono anche cristiani!!!!) ci fanno vivere come un fardello del quale liberarci, se vogliamo avvicinarci a Dio, abita la pienezza della gloria e, dal momento che Cristo è stato assunto alla destra del Padre, fa parte dell'eterna e santa Trinità. L'Uomo Gesù accettando di lasciarsi inabitare dallo Spirito Santo in pienezza e permettendo al Padre di amarlo fino alla morte, gratuitamente, incondizionatamente e a fondo perduto, ha sperimentato a quale gradino di gloria l'uomo è destinato.
Le letture di questa domenica ci danno, inoltre, un'indicazione importante: l'assunzione assegna una vocazione alla comunità cristiana. È vietato fermarsi a guardare il cielo! Da quando Cristo è asceso al cielo, ora tocca a noi di assicurare la sua presenza nella storia. La sua parola e i suoi gesti salvifici continueranno ad operare salvezza grazie alla chiesa, la comunità dei suoi amici. Spetta alla chiesa di riempire il "vuoto" che l'ascensione ha creato, spetta a noi di assumere la responsabilità della predicazione e dell'amministrazione della salvezza nel tempo che ci separa dall'avvento definitivo. Tante donne e tanti uomini si chiedono dove e come lo possono incontrare, dove e come possono parlare con lui, dove e come possono accedere a quella "forza" che tante donne e tanti uomini hanno avuto il privilegio di sperimentare. A queste donne e a questi uomini il vangelo risponde che nelle parole, nei gesti della chiesa, obbediente al comando del suo Signore, possono incontrare, parlare e accedere alla "forza" di Cristo Gesù, salvatore del mondo.
Buona domenica e buona settimana!