TESTO Commento su Giovanni 16,16
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Giovedì della VI settimana di Pasqua (17/05/2012)
Vangelo: Gv 16,16
Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete.
Gv 16,16
Come vivere questa parola?
Ieri abbiamo colto la tristezza dei discepoli per la partenza di Gesù e l'incoraggiamento per l'annuncio dell'era nuova dello Spirito. Oggi, Gesù cerca ancora di consolare i suoi, assicurandoli del suo ritorno. Le parole: "Non mi vedrete più" riferiscono alla fine della sua presenza fisica che sta per concludersi con la passione e morte; mentre "un poco ancora e mi vedrete" addita alla sua vita gloriosa che inizierà con la risurrezione e continuerà come presenza mistica nei cuori dei credenti. Essi non capiscono le sue parole e continuano ad interrogarsi sul significato. Gesù non cerca di spiegarsi ma li incoraggia con un'altra rivelazione: "Sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza sarà mutata in gioia (v 20). Certo con la morte di Gesù la comunità nascente sperimenterà pianto, sgomento, oscurità ma poi, ci sarà la gioia della risurrezione, pegno anche dell'incontro giocoso e definitivo con lui nella Gerusalemme celeste. Questa rivelazione dà coraggio a tutti i discepoli in ogni epoca della storia. Il Signore rimane sempre con noi. Alleluia!
Nella mia pausa contemplativa oggi, mi lascio consolare dal fatto che Gesù non ci ha lasciato orfani ma il Cristo Risorto è sempre presente nel nostro cuore in modo mistico.
Signore Gesù, ti ringrazio perché sei rimasto con noi in un modo impensabile nel tuo Spirito, nella tua Parola e nell'Eucaristia. Grazie!
La voce di un cistercense
L'amore di Cristo è presente in noi come una immensa energia spirituale. Il Signore Gesù ci chiede di esercitarlo e di promuoverlo fino a farlo diventare tutta la nostra vita. Allora egli sarà tutto in tutti. Egli sarà ciò che è - il Cristo glorificato!
Thomas Keating