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TESTO Commento su Giovanni 15,9-17

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VI Domenica di Pasqua (Anno B) (13/05/2012)

Vangelo: Gv 15,9-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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9Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

12Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 13Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. 15Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. 16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

Il vangelo di oggi è strettamente legato a quello di domenica scorsa. Se vi ricordate, più volte Gesù ripeteva ai suoi discepoli questa importante parola: Rimanete!

E, sempre domenica scorsa, per farci capire bene cosa intendeva, faceva un paragone: "Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me". Il tralcio, lo sapete tutti, è il ramo del piccolo e forte albero della vite. Solo se il tralcio rimane unito al tronco della vite può fruttificare perché è dal tronco, dalle sue radici che riceve linfa', nutrimento e forza per far diventare dolce e maturo il suo frutto.

Ancora oggi, nel Vangelo, Gesù ripete a noi questo verbo: "rimanere".

Rimanere significa stare vicini, stare insieme, non allontanarsi mai.
Ma in che modo possiamo rimanere nel suo amore?
Gesù dice: "Osservando i suoi comandamenti".

I comandamenti sono quelle "10 parole" che Dio stesso consegna al suo popolo liberato dalla schiavitù dell'Egitto affinché, mettendole in pratica, continui a rimanere libero.

Per capire questa idea voglio farvi un esempio. Vi è mai capitato di assistere a un concerto di orchestra? Prima di iniziare il concerto vero e proprio, il maestro dà il "LA" con il diapason, cioè dà un suono ben preciso, e su questo "LA" tutti gli orchestrali devono accordare il loro strumento. Solo così possono suonare insieme ed eseguire melodie meravigliose. Quando uno strumento non è accordato, si dice che "stona". Anche la persona che non si intende tanto di musica avverte un suono fuori posto, un suono che rovina tutto il lavoro dell'intera orchestra.

I comandamenti sono proprio il "diapason" della nostra vita, sono quel "LA" a cui "accordare" la nostra esistenza per imparare a vivere come Gesù è vissuto, per conoscere e rimanere nel suo amore.

Vedete, Dio è così diverso da noi che non possiamo amarlo come amiamo le altre persone! Per mostrargli che lo amiamo davvero abbiamo un solo modo, ed è questo: "osservare i suoi comandamenti".

I comandamenti sono le 10 parole per la vita, per la libertà, per la salvezza e ci aiutano a costruire un mondo bello, pieno di armonia, di giustizia, di pace, e di fraternità.

Il Signore ci vuole così bene e si fida così tanto di noi che proprio oggi ci dice una cosa importante: "Io vi ho scelti!".
Lui ha scelto noi!

Facciamo un'ipotesi: se qui oggi, in questa assemblea venisse un re, un grande re, e guardandoci tutti dicesse a uno di noi: "Tu vieni con me, ti ho scelto come amico: rimani con me perché ho una missione importanti da darti", credo che tutta l'assemblea rimarrebbe stupita e tutti guarderebbero quella persona con una stima nuova, più grande. La persona scelta, poi, avrebbe il cuore pieno, gonfio di gioia per il fatto di essere stato guardato proprio da un re, per essere stato scelto come il migliore!

Oggi Gesù è qui, e la sua parola dice proprio a noi che ascoltiamo: vi ho "scelti".

Pensate... scelti da Dio, il re più grande di qualsiasi re della terra!

Abbiamo tanti limiti, forse non siamo ancora bravi, ma possiamo diventarlo se restiamo uniti a Gesù. Lui ci vuole comunicare la sua stessa gioia. Ci vuole davvero contenti.

Perché questa settimana non proviamo a rimanere uniti a Gesù e a mostrargli il nostro amore mettendo in pratica i suoi comandi?

Buona domenica!

Commento a cura di Sr. Piera Cori

 

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