TESTO Commento su Giovanni 6,63
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Sabato della III settimana di Pasqua (28/04/2012)
Vangelo: Gv 6,63
È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita.
Gv 6,63
Come vivere questa Parola?
Gesù ha appena rivelato ai discepoli l'orizzonte di una verità abbagliante: è lui quel pane che nutre di vita eterna, già qui e ora, i suoi discepoli. Nutrirsi di lui significa entrare in una dimensione che ci rende partecipi, in qualche modo, di quella natura divina che fa di noi uomini del tutto nuovi. Ed è lui che, proprio a questo fine, ci ottiene lo Spirito: quello Spirito Santo che ci dà la vita, preludio della pienezza-felicità del dopo eterno.
La carne qui va intesa come istintività che vuol dettare legge e che davvero non giova a un'esistenza umano-divina come quella che ci è stata consegnata nel battesimo.
Com'è consolante poi che Gesù ci consegni la chiave d'oro di questo modo nuovo di stare al mondo! "Le mie parole - dice - sono spirito e vita". Esattamente quelle di cui abbiamo bisogno: la luce - dunque - che illumina la mente per capire quello che Dio vuole da noi, la forza per tenerci saldi e sereni in quel cammino che il Signore ci addita ogni giorno perché ci vuole sereni e operatori di bene in questa vita e felici pienamente per sempre nell'altra.
O mio Dio, fammi intendere, nella concretezza delle situazioni, quello che devo dire e operare. Effondi dunque continuamente il tuo Spirito su di me. Non voglio cadere nello spiritualismo e vivere in modo disincarnato. Anzi, invoco da te quello Spirito che essendo amore, mi fa vivere la verità dell'esistenza come dono.
La voce di un fondatore e vescovo
Abbiamo bisogno di essere purificati dallo Spirito Santo per poter sentire la Parola di Dio e gustare la preghiera.
Beato Giuseppe Edoardo Rosaz