TESTO Commento su Giovanni 3,16
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Mercoledì della II settimana di Pasqua (18/04/2012)
Vangelo: Gv 3,16
Gesù disse a Nicodemo: Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Gv 3,16
Come vivere questa parola?
Il dialogo fra Gesù e Nicodemo raggiunge un punto culminante: la rivelazione del Padre che per amore dell'uomo dà il suo Figlio per vincere il peccato e la morte e donare la vita eterna. La missione salvifica di Gesù è la più alta manifestazione di Dio-Amore.
Come per Nicodemo, la nostra scelta fondamentale diventa: accettare o rifiutale l'amore del Padre che si è fatto così vicino a noi in Gesù Cristo. Di qui la necessità di ascoltare e conoscere bene Gesù e il suo messaggio nei Vangeli per essere in grado di fare una scelta decisiva, veramente libera e responsabile.
Il Padre non condanna nessuno, cerca di illuminarci attraverso la vita, morte e risurrezione del Figlio, Gesù. Solo chi non crede in Gesù rischia, perché rifiuta consapevolmente la Verità. Invece, chi crede in Gesù, quindi in Dio, accoglie la sua testimonianza, si converte e inizia un cambiamento radicale di vita.
Nella mia pausa di contemplazione, oggi, mi metto alla scuola di Gesù, come Nicodemo: mi metto in ascolto del messaggio di ‘nuova nascita'.
Signore Gesù, il mio quotidiano è un susseguirsi di luci e di tenebre. Infondi il tuo Spirito in me per illuminare con gioia e speranza gli eventi piccoli e grandi della mia esistenza. Gloria a te, O Cristo risorto!.
La voce di un guida spirituale
Occorre l'occhio della fede per leggere negli eventi miei e intorno a me questa presenza dello Spirito Santo che costruisce il mondo nuovo, la Gerusalemme celeste, che non è una città nel cielo separata da qui, ma una città che viene dal cielo, cioè dalla forza di Dio e trasforma tutti i rapporti di questa terra.
Cardinal Carlo Maria Martini