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TESTO Commento su Giovanni 3,14

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Martedì della II settimana di Pasqua (17/04/2012)

Vangelo: Gv 3,14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

E come Mosè innalzo il serpente di bronzo nel deserto, così bisogna che sia alzato il Figlio del uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna,
Gv 3,14

Come vivere questa parola?
Oggi, la liturgia continua il dialogo fra Gesù e Nicodemo. Gesù ci illumina sul suo mistero usando l'immagine del vento.
Noi sperimentiamo il vento, ma esso è un fenomeno che sfugge il nostro controllo; non conosciamo dove va né da dove viene; però, non per questo, neghiamo la sua esistenza. Così con lo Spirito Santo: l'uomo nato dallo Spirito sperimenta la presenza e gli effetti dello Spirito nella propria vita ma sa che è una realtà al di là delle sue forze.
L'uomo nuovo non può negare l'esistenza dello Spirito anche se non sa spiegarlo. La presenza si esprime in una gioia profonda, pace, equilibrio, servizio verso gli altri. Lo Spirito infonde nell'intimo una luce, un dinamismo che non può che crescere e espandersi secondo il libero desiderio della persona inabitata.
Nicodemo, e forse ognuno di noi, davanti alla novità si irrigidisce. Noi, come lui, rimaniamo schiavi della nostra razionalità: io conosco Dio, io credo alla legge, ... e questo discorso di Gesù scombina i miei criteri! Come a Nicodemo, anche a noi, manca l'umiltà o il coraggio di seguire l'intuizione del cuore.
Gesù non si turba: si presenta a Nicodemo come il testimone autentico che rivela i misteri di Dio, misteri che egli ha visto e di cui parla con conoscenza, con autorità. Nicodemo tace. Forse qui inizia il vero ascolto.
Nella mia pausa contemplativa, oggi, faccio silenzio: taccio da ogni parola e pensiero. Contemplo la presenza della Trinità in me.
Signore Gesù, risveglia in me la consapevolezza dello Spirito che mi abita.
La voce di un esegeta
Propriamente detto, il battesimo fa passare dal destino di Adamo al destino di fratelli di Gesù Cristo, grazie al dono dello Spirito del Figlio che accogliamo in noi, ma che Adamo non aveva. Adamo aveva ricevuto uno spirito che era divenuto in lui, anima vivente, respiro.
Dominique Barthélemy

 

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