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TESTO Standing ovation

don Cristiano Mauri   La bottega del vasaio

Domenica delle Palme (01/04/2012)

Vangelo: Gv 11,55 - 12,11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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55Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. 56Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?». 57Intanto i capi dei sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che chiunque sapesse dove si trovava lo denunciasse, perché potessero arrestarlo.

1Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. 2E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. 3Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. 4Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: 5«Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». 6Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. 7Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura. 8I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».

9Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. 10I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Lazzaro, 11perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

Li sentite gli applausi di Gesù?

Sono duemila anni che risuonano. L'aveva predetto Lui che ne avrebbero parlato a lungo di quel gesto. Troppo Gli era piaciuto. Anzi per la verità aveva detto che ovunque sarebbe stato proclamato il Vangelo la donna dell'unguento sarebbe stata ricordata. Perché nessun'altra mai era giunto a una sintesi così potente di Gesù, del Suo Vangelo e dell'esserne seguaci.

Unguento profumato. Un aroma suadente, intenso. Un odore pervasivo che non ammette indifferenze. Il nardo, profumo usato per l'incontro d'amore con il re. Un balsamo di custodia, di cura e di onore. Tanto, tantissimo, oltre la misura e il buon senso. Gratis, inatteso, non dovuto. Offerto senza fronzoli né didascalie. Gesti semplici, rapidi, delicati. Clamorosi nella loro discrezione. Sfacciati nella loro compostezza. Dono evidente senza ostentazione. Contatto umano, intimo, infinitamente dignitoso e rispettoso.

Gesù ascolta l'essenza di sé in quell'unguento versato. Sente tutti gli echi della sua predicazione del Regno e l'eloquenza dei suoi gesti. Rivede le ceste di pane, il vino di Cana, il comando dell'amore, quello del perdono, le beatitudini, l'annuncio della Passione, l'obolo della Vedova, la parabola del Samaritano, quella dei talenti... E poi la guarigione del cieco, la suocera di Pietro, il figlio di Giairo, i dieci lebbrosi, l'emorroissa, il figlio del centurione... E' tutto lì in quella bellezza gratuita e sovrabbondante. Il profumo richiama a Gesù il Padre da cui si sente avvolto in una totalità d'amore e del quale ha preso sempre più chiaramente le sembianze. Lo ha annunciato, lo ha mostrato, ne è diventato epifania, come quell'unguento. Gesù si rivede: Lui è "il" Dono, come quel dono.

Gesù ascolta l'essenza del discepolo in quell'unguento offerto. Sente tutti i significati della Sequela come li aveva annunciati e come li annuncerà ancora: "Va' e vendi tutto quel che hai... Chi perderà la propria vita per causa mia... Venite a me voi che siete affaticati... Chi viene a me non avrà più fame... Io sono il pastore buono... Seguitemi... Con la misura con cui misurate vi sarà misurato... Rimanete nel mio amore... Rimanete in me". Il profumo che permane su entrambi è immagine della reciprocità di comunione tra Maestro e discepolo che la donna vive: dove è l'uno c'è l'altro e ciascuno porta su di sé la traccia del legame, senza limiti di spazio, di tempo, di misura. Il Maestro è la dimora della donna, il tesoro, l'unico necessario. E la donna si fa dimora del Maestro. Lo ha accolto come un dono, si fa accogliere come offerta. Un linguaggio d'amore, l'unguento donato.

Gesù riassapora in quel gesto l'essenza del Vangelo: un'Esagerazione.

E gradisce il gesto Gesù, eccome. Applausi per la donna. Standing ovation.

Con buona pace di Giuda che quell'idea non l'aveva mai digerita.

Il modo essenziale della vita evangelica segue la legge dell'esagerazione. Paradossalmente.

Perché si entra nel Regno diventando bambini, ma smettendola con le piccinerie.

Si deve tornare piccoli, ma ingrandendo misure e orizzonti, testa e cuore.
Disimparando i discorsi e dimenticando la matematica.
Che lì non si chiacchiera né si fa di conto.

Si esagera. Come i bambini, ‘sti esagerati.?

Visitate il sito www.liturgiagiovane.it ed il relativo blog, sul quale è possibile aggiungere i vostri commenti, osservazioni, suggerimenti, proposte.

 

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