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TESTO L'altra faccia del mistero

don Roberto Seregni   Home Page

II Domenica di Quaresima (Anno B) (04/03/2012)

Vangelo: Mc 9,2-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 9,2-10

2Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro 3e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. 4E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. 5Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». 6Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. 7Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». 8E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.

9Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. 10Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

Per farci pregustare la meta verso la quale siamo incamminati, la liturgia ci fa balzare dal deserto della scorsa settimana al monte della Trasfigurazione. Questo "salto spirituale" ci mette davanti agli occhi un Vangelo che scardina quell'immagine grigia e cupa della Quaresima che si è sedimentata nel nostro immaginario spirituale. L'autentica mortificazione quaresimale è per la vivificazione e non per la tristezza! Se mi mortifico è per far crescere la vita dello Spirito, per immettere vita evangelica nelle arterie della mia esistenza.

Pietro, Giacomo e Giovanni sono condotti dal Rabbì in cima al Tabor. Mentre salgono in silenzio il loro smarrimento cresce nel cuore. La Parola di Gesù che anticipa passione, morte e resurrezione è rimasta davvero indigesta. Non capiscono, ma si fidano del Maestro e camminano sui suoi passi. Mentre salgono il respiro corto della salita batte il ritmo dei mille pensieri e all'improvviso un bagliore di bellezza squarcia la loro confusione. I discepoli ricevono il dono di poter assistere ad un anticipo della gloria della Resurrezione. Gesù svela l'altra faccia del suo mistero: non solo la Croce, ma anche la Gloria. O meglio: in quella Croce, che ancora non comprendono, è nascosto il seme della Gloria.

La trasfigurazione di Gesù anticipa e prepara la nostra. Anche noi siamo chiamati a trasfigurare la nostra vita a immagine del Risorto e questo brano ci svela il principio attivo di questa metamorfosi: "Questi è il mio figlio, l'amato: ascoltatelo!".

La trasfigurazione parte dall'ascolto di Gesù, Parola del Padre che come seme fecondo fa esplodere il cuore e rigenerare vita.

Lasciamo che la Parola ci trasfiguri e non vivremo più da schiavi, ma da figli a immagine del Figlio.

Buona settimana
don Roberto
www.sullatuaparola.wordpress.com

 

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