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TESTO 34 Domenica del T.O. (Anno C)

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XXXIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) - Cristo Re (21/11/2010)

Vangelo: Lc 23,35-43 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 23,35-43

In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] 35il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». 36Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto 37e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». 38Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».

39Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». 40L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? 41Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». 42E disse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno». 43Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

In questa domenica comunemente chiamata la "festa di Cristo Re dell'Universo" siamo invitati a guardare questo Signore che diventa "re", cioè Signore dell'Universo, non sedendosi su un trono con in mano uno scettro dorato e luccicante e tanto di corona sulla testa. Il suo trono è la croce, la sua corona piena di spine È su questo trono che Gesù manifesta all'umanità che attraverso il dono di se stesso la salvezza entra a far parte di questo mondo.

Prendendo spunto da una notizia letta da Asia News (www.asianews.it) non c'è miglior commento che possa far parlare questo testo attraverso la testimonianza di Asia Bibi:

Punjab, donna cristiana condannata a morte per blasfemia
Per la prima volta una donna viene condannata a morte per questo "reato" in Pakistan. La legge sulla blasfemia è stata introdotta nel 1986 dal dittatore pakistano Zia-ul Haq ed è diventata uno strumento di discriminazioni e violenze. La norma del codice penale pakistano punisce con l'ergastolo chi offende il Corano e con la condanna a morte chi insulta Maometto.
Asia Bibi, madre di due bambini, operaia agricola di 37 anni, ha ricevuto la sua sentenza da un tribunale del Punjab domenica sera. E' stata giudicata colpevole di blasfemia, commessa di fronte ad alcuni colleghi di lavoro, in una discussione molto animata avvenuta nel giugno 2009 a Ittanwali. Alcune delle donne che lavoravano con lei cercavano di convincerla a rinunciare al cristianesimo e a convertirsi all'islam. Durante la discussione, Bibi ha risposto parlando di come Gesù sia morto sulla croce per i peccati dell'umanità, e ha chiesto alle altre donne che cosa avesse fatto Maometto per loro.

Le musulmane si sono offese, e dopo aver picchiato Bibi l'hanno chiusa in una stanza...una piccola folla si è radunata e ha cominciato a insultare lei e i bambini. Bibi inoltre è stata multata dell'equivalente di due anni e mezzo di del suo stipendio.

Un'altra donna cristiana, Martha Bibi (non è parente di Asia), è sotto processo per blasfemia a Lahore.


O sorella Bibi,
donna di Dio, madre amata dal Signore
figlia eletta perché scelta da Dio
a portare nel mondo la sua salvezza.
O sorella Bibi,
testimone dell'umanità,
davanti al tuo coraggio
tutti noi chiniamo il capo
sentiamo la piccolezza
del nostro essere cristiani.
Ma tu ci dici: Non chinate il capo
Tenete alta la vostra testa
e con coraggio testimoniate
che Gesù è morto sulla croce
per i peccati dell'umanità.
Non hai creduto nelle legge degli uomini,
non hai avuto paura della legge
che ti potesse condannare,
hai creduto fino in fondo
che solo donando la vita
fino in fondo la salvezza
è possibile in questo mondo.
Anche te insultata, picchiata
derisa e multata.
Ma tu, nella tua bontà
come Gesù dalla croce,
hai saputo perdonare
donando a tutti quell'amore gratuito
che non avrà mai fine.
Per te sicuramente è stato
spontaneo rispondere
a chi voleva farti rinnegare la tua fede
sentendo risuonare nel tuo cuore quelle parole di Gesù:
Beati voi quando vi insulteranno,
vi perseguiteranno e, mentendo,
diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate,
perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
Grazie, amica Bibi, sorella dell'umanità
non ti vedo come una perseguitata cristiana,
ci dici soltanto che questo deve essere
la nostra normalità, la caratteristica che deve
accompagnare la nostra vita.
Noi preghiamo per te
perché tu possa ottenere giustizia
ma sempre pronta
ad accettare qualsiasi sentenza.
Amen

DOMANDE O PROVOCAZIONI?

  • La nostra fede in Cristo è simile a quella della nostra sorella Bibi?

  • Nella nostra vita cosa ricerchiamo il potere, il successo, l'arrivismo oppure uno stile di vita che ci spinga al servizio, all'umiltà e alla profezia coraggiosa come quella della nostra sorella Bibi?

  • AZIONE - Sarebbe interessante diffondere questa notizia, andando sul sito di AsiaNews e cercando di fare qualcosa per la nostra sorella Bibi, semmai anche fargli arrivare lettere di solidarietà.

SHANTI

Dalla nuova newsletter di Missio giovani, il commento di Padre Giovanni "Giuà" Gargano, Bangladesh, al Vangelo della 34ima Domenica del T.O., dell'anno C.

 

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