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TESTO Vivere la vita

Giovani Missioitalia  

I Domenica di Avvento (Anno B) (27/11/2011)

Brano biblico: 1Cor 1,6-7 (Is 63,16-17) Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 13,33-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 33Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. 34È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. 35Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; 36fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. 37Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

"La testimonianza di Cristo si è infatti stabilita tra voi così saldamente che nessun DONO di GRAZIA più vi manca" (1Cor 1,6-7). La Parola ci regala la possibilità di cominciare l'Avvento con questa consapevolezza: la Presenza di Dio è già in mezzo a noi e ricolma di Bene la storia del mondo e la vicenda di ciascuno. Questa consapevolezza è custodita da sempre nella coscienza del credente e attraversa tutta la Scrittura che ne è continua rivelazione. E' il grido che risuona nelle parole di Isaia: "Tu, Signore, sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentore. Ritorna per amore dei tuoi servi". (Is 63, 16-17)

Ogni anno il tempo dell'Avvento ci invita a fare memoria di questa Presenza e a tenere vivo il desiderio di accoglierla. Il Vangelo descrive questa attesa usando l'immagine dell'uomo che parte per un lungo viaggio e fa delle consegne ai suoi servi.

  • Dio ci lascia in consegna la sua CASA. E' la nostra stessa vita ricolma dei doni del Padre. La casa è riparo, riposo, nutrimento, affetto, ospitalità, relazione... La casa è dunque luogo da custodire, da riscaldare, da abitare...

  • La casa è innanzitutto la nostra interiorità chiamata a prendersi cura di sé per essere sempre più luogo di incontro e di condivisione della vita dell'altro. Più cresce la propria umanità e più l'umanità intera riflette la Bellezza di Dio.

  • Ma la casa è anche quella parte di mondo che a ciascuno è dato di abitare. E di cui ciascuno è responsabile perché diventi spazio in cui la Vita può circolare e crescere.

  • Dio ci lascia in consegna uno STILE. Ci suggerisce di restare vigili, cioè attenti alla vita che ci viene incontro. Per coglierne l'opportunità ma anche per sostenerne l'imprevisto: i momenti di paura, di solitudine, di fallimento, di dubbio, di conflitto... Con un cuore capace di sorprendersi e di desiderare e un'intelligenza capace di chiedersi il perché delle cose.

  • Dio ci lascia una CERTEZZA. La nostra vita è accompagnata da un Amore che c'è da sempre. Il Signore tornerà. Ha preso carne nella nostra storia, continuamente si manifesta e ci attende.

E' un Vangelo che apre alla speranza. Il "padrone" che parte è il Dio della misericordia che ci affida il suo "potere": l'amore. Il tempo non è un'incognita che ci lascia sospesi nella paura di essere colti in flagrante. Ma l'occasione di vivere protesi verso la Pienezza che è per tutti.

Domande o provocazioni

  • Più cresci in umanità e più fai crescere il mondo. Guardati dentro e riscopri i doni che ci sono in te. Come li coltivi? Come li metti in circolo?

  • Cosa è per te opportunità di bene in questo tempo della tua vita? Cosa ti aiuta a sostenere il peso dei momenti bui?

  • Quale Dio attendi? Un Dio di cui aver timore perché ti aspetta al varco? Un Dio che sta dalla tua parte? O quale altro Dio?

Il commento è stato realizzato da Anna Maria Merla ed Emanuela Maistrello, missionarie fidei donum della Diocesi di Milano, in Cameroun.

 

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