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TESTO Commento su Primo Re 8,10-11

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Lunedì della V settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (06/02/2012)

Brano biblico: 1Re 8,1-7.9-13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario, la nube riempì il tempio del Signore, e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio del Signore.
1Re 8,10-11

Come vivere questa Parola?
Edificato il tempio di Dio, Salomone si fa premura di introdurvi l'arca dell'Alleanza: il segno tangibile della costante presenza di YHWH in mezzo al suo popolo.
Il trasporto avviene tra il tripudio generale di un popolo in festa. Tutti sono lì, intorno al loro re, per solennizzare quel giorno con numerosi sacrifici. Ed ecco, una volta introdotta l'arca nel sacro recinto, una nube, segno della presenza di Dio, riempie il tempio così che null'altro può entrarvi: gli stessi sacerdoti sono costretti a restare fuori.
Il tempio, l'arca, la nube: immagini di realtà molto più profonde e preziose. Il tempio - ci dirà Gesù - è il nostro corpo, la nostra persona, dove Dio ambisce dimorare per fare di noi quel capolavoro che ha sognato dall'eternità: la sua immagine vivente! L'arca, il segno di un'alleanza d'amore che si è degnato stringere con noi il giorno del nostro battesimo. La nube, quella presenza discreta e operante che ci inabita e il cui nome è Spirito Santo.
Ecco: quando nel nostro tempio viviamo consapevolmente l'alleanza battesimale e lasciamo che lo Spirito Santo ci invada, ci possegga, diriga i nostri passi, nessun'altra attrattiva può sviarci dall'impegno fondamentale della nostra vita: diventare ciò che siamo grazie a quella chiamata che ci ha fatto emergere dal nulla, cioè un palpito d'amore che riflette in sé la pura bellezza di Dio.
Passerò, quest'oggi, un po' di tempo a contemplare la grandezza del mio essere. Lascerò poi che il mio cuore si lasci andare all'inno di riconoscenza e di amore.
Ti lodo, ti benedico, ti ringrazio, mio Dio, per ciò che sono, grazie al tuo amore!
La voce di un certosino
Bisogna credere che Dio è nel fondo della tua anima, che in te egli vive la sua vita eterna, che dunque la tua anima è una chiesa (tempio dello Spirito Santo), un tabernacolo.
Augustin Guillerand

 

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