PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Il più schifoso della storia ed il sublime

don Marco Pozza   Sulla strada di Emmaus

IV Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (29/01/2012)

Vangelo: Mc 1,21-28 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 1,21-28

21Giunsero a Cafàrnao e subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. 22Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. 23Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, 24dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». 25E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». 26E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. 27Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». 28La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

Maledetto Demonio. Anche Dio può sorprendersi - come dice la tradizione ebraica - di quello che un giorno succederà. Nel deserto la voce di Dio è così fragorosa da confondere i sensi, procurare vertigine nell'orecchio interno che in anatomia si chiama labirinto. Il profeta abita all'estremo rischio tra il nulla e la salvezza. E il giudizio che Dio riserva a chi rifiuta le parole profetiche è identico a quello di chi rifiuta Dio stesso: "Se qualcuno non ascolterà le sue parole, io gliene domanderò conto". Sergio Quinzio, figura di spicco del Novecento italiano, scrisse: "Il profeta non prevede quello che dovrà accadere, ma Dio attua quello che il profeta annuncia" (Dt 18, 15-20). Ecco perché a Ninive Dio ha fatto il contrario di quello che il profeta Giona era stato mandato ad annunciare, ma ciò è accaduto proprio perché l'atteggiamento della gente di Ninive era cambiato. E proprio in seguito alle parole di quello strano profeta di una remota provincia. La conversione di Ninive ha fatto cambiare idea a Dio stesso.

Oggi la lingua più parlata del mondo è "a vanvera": ogni giorno miliardi di parole ci investono, ci trafiggono, ci soffocano. Trent'anni fa un giovane usava normalmente 1500 parole: oggi non ne usa più di 600, tutto il resto è stato dato in comodato d'uso ai luoghi comuni. La Parola di Dio, al contrario, emerge dal silenzio, un silenzio che si percepisce e che pesa, un silenzio che la esalta e la potenzia. La parola, strumento primordiale di cui stentiamo a comprenderne la sua potenza. A Gesù di Nazareth è riuscito di dire il massimo di verità con il minimo di parole. Tutto il Vangelo di Marco, nello stentato greco dell'originale, è composto di 64327 parole che narrano l'inaudito di Dio, il mistero tenuto nascosto per secoli e secoli. Parlava denso l'Uomo di Nazareth perché le sue parole germogliavano da un silenzio profondo, allenato in trent'anni di nascosto apprendistato. Se ho due orecchie e una sola bocca, c'è un perché: devo ascoltare il doppio di quanto parlo. Ecco dove sta nascosta la sorpresa e l'originalità della Parola di Dio: non muore quando è pronunciata, ma proprio in quell'istante inizia a vivere. Alle sorgenti della creazione Dio disse: "Sia luce! E luce fu" (Gen 1,3). Nella sinagoga di Cafarnao, Gesù di Nazareth ribadisce la validità estrema di quel concetto: "Taci!" - è un ordine che non ammette tentennamenti. Un ordine cui segue un'esecuzione immediata: "Esci da quell'uomo". E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui" (Mc 1, 21-28). Quando molti dei discepoli, dopo aver rinfacciato a Gesù che il suo linguaggio era duro, troppo duro, si trassero indietro e lo abbandonarono, il Maestro domandò a Pietro: "Volete andarvene anche voi?". Rispose il pescatore, con delega a nome di tutti: "Da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna".

«Tuttavia, malgrado i tanti attacchi alla fede che anch'io credo di aver subiti, una cosa mi è sempre rimasta chiara dinanzi agli occhi, una cosa mi ha sempre sostenuto mentre lottavo: la convinzione che il fattore ereditario e tradizionale non merita di venir distrutto solo dal vuoto della piatta realtà quotidiana, dall'ottusità spirituale, dallo scetticismo cupo e senza luce, ma tutt'al più da un fattore più potente, da un richiamo verso una maggiore libertà, verso una luce più grande e accecante. La fede ereditata dai padri è stata sempre una fede combattuta e soggetta ad attacchi. Ma io l'ho sempre sentita come una voce che mi chiedeva: "Volete andarvene anche voi?", e alla quale c'era solo da rispondere: "Signore, da chi dovrei andare?". L'ho sempre considerata come una fede solida e buona, che mi sarei deciso ad abbandonare unicamente nel caso che qualcuno mi avesse dimostrato migliore il suo contrario».

(Rahner K., «Attualità e possibilità della fede ai giorni nostri» in Saggi di spiritualità, Paoline, Roma 1966, 412 - 413)

È per questo che rimangono: perché ha parole. Se avesse fatto solo miracoli, non resterebbero. E parole di vita eterna non vuol dire che sono parole che promettono l'eternità, ma parole che danno un senso alla vita. Restano perché parla loro, perché la parola è il più prezioso laccio di comunione tra naufraghi che solo alle parole possono aggrapparsi per sopravvivere e galleggiare. Le parole di quell'Uomo sono già la sponda che li salva.

Ci sei? Ce la fai? Sei connesso? "Sono nato sotto una cattiva stella!" - dici tu. Non sei un prodotto astrale - ti ricorda la Bibbia. "Purtroppo sono fatto così! E' stato più forte di me!" - è la tua scusa. Non sei un prodotto ormonale - ti grida quell'Uomo. "In questa scuola, con questi insegnanti non si può imparare" - è la tua giustificazione alla bocciatura. Non sei un prodotto ambientale, mettitelo in testa. Sei un prodotto personale, Suo.

Non basta credere, anche il Demonio crede e teme il Dio che sconquassa le tenebre. Occorre essere suoi discepoli, profeti dell'inaudito e dell'inaspettato, voci scomposte e inarrestabili. Perché profeti della speranza che non muore mai.

Clicca per vedere i libri di don Marco Pozza

 

Ricerca avanzata  (54939 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: