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TESTO Viene il Signore, la nostra liberazione è vicina

don Roberto Rossi   Parrocchia Regina Pacis

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I Domenica di Avvento (Anno C) (30/11/2003)

Vangelo: Lc 21,25-28.34-36 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 21,25-28.34-36

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 25Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, 26mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. 27Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. 28Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

34State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; 35come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. 36Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

Iniziamo con questa domenica un nuovo anno liturgico, cioè il nostro annuale cammino "con Cristo, in Cristo, per Cristo", seguendo le tappe della vita di Gesù, accogliendo il suo amore e la sua opera di salvezza che si rende presente ed entra nella nostra vita in ogni momento di preghiera e specialmente nella celebrazione dell'Eucarestia.

E oggi inizia l'Avvento, che ci prepara ad accogliere la grazia di Gesù nel ricordo e nella celebrazione della sua nascita. Il Natale è segno di grazia, di salvezza, di misericordia, di perdono, di fervore, di amore appassionato e convinto a Cristo Gesù che è venuto e ha offerto tutto se stesso per amore nostro. "Dio ha tanto amato il mondo da mandare il Suo Figlio per noi". Dio sempre ama di amore infinito il mondo, ama la sua Chiesa, ama ciascuno di noi. Dio è amore sempre, Dio non può essere che amore e misericordia. Questo è l'annuncio e la verità che dà luce, serenità, forza alla nostra vita, in qualunque situazione ci troviamo.

E' l'avvento, è la preparazione al Natale, è la nostra invocazione che il Signore venga ad aiutarci e a salvarci, è il nostro impegno cristiano di andare incontro al Signore e di volergli bene.

Le letture della Parola di Dio di questa domenica presentano la venuta del Signore in diversi modi. Mentre ci fanno ricordare la venuta di Gesù a Betlemme, ci fanno pensare alla venuta gloriosa di Gesù alla fine dei tempi. Questo è presentato, secondo un genere letterario e la sensibilità di allora, con un linguaggio apocalittico. Ma non deve fare paura, perché quella che è chiamata "la fine dei tempi" è in verità l'inizio glorioso del regno eterno e definitivo di Cristo, nel quale – per sua grazia e misericordia – saremo chiamati anche noi per vivere con Lui, nella pienezza della vita e della gioia, per l'eternità. Gesù è venuto e viene continuamente a salvarci per questo. E la nostra vita vigilante e operosa è la nostra collaborazione al regno di Dio sulla terra e la nostra preparazione e il nostro impegno per meritare la vita eterna con il Signore.

In tutte le situazioni che possono accadere la parola di Dio ci dà questo grande annuncio di serenità e di speranza: c'è il Signore, il Signore è con noi e ci salva. "Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina".

La mentalità medievale abbondava in immaginazioni particolari su queste cose. Non era così all'inizio della fede cristiana. Non deve essere così oggi, perché sappiamo che il Signore ha fatto di tutto per farci suoi figli, Egli ci offre tutta la sua misericordia, non desidera altro che portarci nella sua salvezza eterna. Per questo ci invita a vivere una vita cristiana bella e impegnata, nella fede, nella preghiera, nella carità. Ci invita a "stare attenti perché i nostri cuori non si appesantiscono in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita". Ci invita a "vegliare e pregare in ogni momento" per sfuggire al male e aprirci continuamente alla grazia del Signore.

L'apostolo Paolo ci insegna a pregare perché il Signore ci faccia crescere e abbondare nell'amore vicendevole e verso tutti, per rendere saldi e irreprensibili i nostri cuori nella santità e comportarci in maniera da piacere al Signore. Questo è il modo più bello per vivere la vita di ogni giorno e per prepararci all'incontro col Signore.

Possiamo fare anche un'applicazione concreta alla nostra vita: molte volte incontriamo difficoltà, preoccupazioni, sofferenze. Dobbiamo farci coraggio: il Signore non ci abbandona mai, il Signore è vicino, il Signore viene sempre per aiutarci e per salvarci. Vorremmo poter affermare con certezza di fede, anche in ogni momento difficile: "Alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina". Sperimenteremo che il Signore non si smentisce, ma sempre porta a compimento ciò che ha promesso.

Ci facciamo anche alcune domande:

- Come posso pregare di più e con fede, in questo tempo di avvento?

- Come posso amare di più il mio prossimo, in casa, nel lavoro, nelle relazioni con gli altri, nella vita della parrocchia?

- Come posso preparare in concreto l'incontro profondo e personale con Gesù, mio Dio e mio salvatore?

Buon Avvento a tutti in questa luce e in questo impegno!

 

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