TESTO Commento su Luca 14, 8

"Quando sei invitati a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perche non ci sia un altro invitato più degno di te".
Lc 14, 8
Come vivere questa parola?
L'esortazione di Gesù non è semplicemente una regola di buona educazione per i farisei, troppo portati all'esteriorità a scapito dello spirito della legge, Gesù vuol descrivere il modo di agire di Dio: Egli invita tutti alle nozze, cioè la sua volontà è che ognuno si unifichi con lui nell'amore e partecipi alla sua gloria nel regno.
Noi, purtroppo tendiamo a cercare la mostra gloria, posponendo quella di Dio alla nostra. L'istinto di autoconservazione e di primogeninitura ci fa amare il primo posto. Nella parabola, Gesù fa capire che gli schemi di grandezza umana: avere, potere, apparire, sono ben diversi da quelli di Dio: umiltà e mitezza di cuore. L'orgoglioso non può conoscere Dio: "E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene dall'unico Dio" (Gv5,44). Bisogna invece, che ci mettiamo dalla parte di Gesù; egli è la Via che porta al regno; egli è venuto tra noi come colui che serve (22,27). Occorre proseguire con Gesù sulla strada della povertà e dell'umiltà.
Nella mia pausa di contemplazione, considero che l'ultimo posto è quello più vicino a Dio; è quello che Gesù, Figlio di Dio, ha scelto per se stesso.
Signore Gesù, colui che sceglie l'ultimo posto è chiamato ‘amico'. Vorrei essere tuo amico! Aiutami a diventare umile, consapevole della mia piccolezza davanti a te. Prendi dimora in me perché diventi sempre più simile a te.
La voce di un monaco
Egli si dichiara Alleanza in persona - e pertanto ci costringe a "diventare Lui" se vogliamo entrare nell'Alleanza per essere redenti - proprio nel momento in cui si offre - e ci comanda di accettare - il mezzo più efficace di realizzare la nostra unione personale con lui: "Mangiate, questo è il mio corpo; bevete, questo è il mio sangue".
Un Certosino