TESTO Commento su Sapienza 6, 12-16; Prima Tessalonicesi 4, 13-18; Matteo. 25, 1-13
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XXXII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (06/11/2011)
Vangelo: Sap. 6, 12-16 1Tess. 4, 13-18 Mt. 25, 1-13
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «1Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. 2Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; 3le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; 4le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. 5Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. 6A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. 7Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. 8Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. 9Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. 10Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. 11Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. 12Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. 13Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».
Il cristiano è l'uomo della speranza perché è l'uomo della "attesa". Attesa di che cosa? O meglio di "Chi"? Più di un evento dovremmo parlare di un soggetto Cristo uno e trino nella sua manifestazione escatologica e trinitaria. Ma la domanda allora è: fino a quando dobbiamo attendere?
La non definitività temporale determina uno stato di dubbio, di relativismo, di incertezza e quindi oggi si rischia sempre di più di essere come le cinque vergini "stolte" che avevano l'olio nella misura della soddisfazione temporale contingente senza la lungimiranza del pensare a tempi più lunghi.
Il cristiano non è però l'uomo "illuso" dall'attesa. L'attesa ha una certezza: Cristo non solo qui sulla Terra, ma soprattutto Cristo nella divinità trinitaria nella Vita eterna.
Certo che stringendo sul concreto possiamo affermare che l'attesa nostra, quella personale, si traduce semplicemente nel non stare con le mani in mano, ma di vivere concretamente nella quotidianeità...
Matteo include nel suo discoso escatologico cinque parabole a significare questa attesa cristiana: la parabola del padrone di casa attento a non esporla preda dei ladri, la parabola del servo che amministra fedelmente i beni del suo padrone assente in attesa della sua venuta, la parabola dei talenti che occorre far moltiplicare, la parabola del rre che separa i buoni dai cattivi in misura di quello che hanno fatto verso i fatelli più piccoli e infine la parabola delle dieci vergini che attendono lo sposo.
Ma attenzione, queste parabole non devono rimanere delle belle e commoventi metafore. Esse devono farci vedere, discernere e farci agire concetamente nella nostra fede, nella nostra speranza e nella nostra carità, con gesti e azioni che testimonino che la nostra attesa è una vera attenzione d'amore verso il nostro prossimo qualunque esso sia, a partire da chi sta nella nostra famiglia, nella nostra comunità, nella società.
Quindi, concludendo, il messaggio evangelico è chiaro, lo abbiamo decodificato nei suoi divesi simbolismi, cosa c'è ancora da capire?
Non ci rimane che accogliere e vivere questa Parola e farne "olio" per le lampade del nostro cammino, affinché nel momento del suo arrivo, al nosto invocare "Signore aprici" non ci sentiamo dire le durissime parole dietro la porta sbarrata della gioia eterna: "Non vi conosco!".
Riflessioni:
- Come è il mio olio? Un olio cercato a basso prezzo che però non sa essere duraturo nel dare la luce, per cui mi entusiamo subito per un impegno, ma poi mi spengo quasi subito di fronte alle difficoltà?
- Come coppia, sappiamo alimentare con la Parola di Dio la scelta sponsale che abbiamo pronunciato e che viviamo ogni giorno pur nelle difficoltà quotidiane?
- Come Famiglia riesco a essere testimonianza della speranza e dell'amore di Cisto attraverso l'uomo con l'attenzione verso le famiglie socialmente ferite e disagiate?