TESTO Commento su Luca 10,13
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Venerdì della XXVI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (30/09/2011)
Vangelo: Lc 10,13-16
«13Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. 14Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. 15E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
16Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».
"Guai a te, Corazin, guai a te Betsàida! Perché, se a Tiro e Sidona fossero avvenuti i prodigi che vennero in mezzo a voi... si sarebbero convertite"
Lc 10,13
Come vivere questa parola?
Il Vangelo di oggi continua il tema della missione dei settantadue discepoli, missione sovente ardua e non priva di difficoltà, fino al rifiuto di Gesù e del suo messaggio di salvezza. ‘Guai a te!' non è una condanna ma un grido del Signore misericordioso che si duole del nostro rifiuto.
Confrontando le città privilegiate dalla presenza e dalla parola di Gesù, Betsaida e Cafarnao, a Tiro e Sidone, città considerate sinonimo del peggio che può esserci, Gesù vuol far comprendere l'enormità del peccato che va oltre l'atto materiale: accecando le persone, chiudendole di fronte alla verità, banalizzando la dignità e la libertà umana, fino a giungere all'esclusione di Dio dalla propria vita.
Quindi si coglie la forza del grido di Gesù: un grido appassionato di amore smisurato che vuole giungere alle orecchie e al cuore di ogni uomo e di ogni donna con parole di vita eterna, offrendo a ciascuno la possibilità di scegliere Dio: "Chi ascolta voi ascolta me. Chi disprezza voi, disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato".
Oggi, nella mia pausa contemplativa, rifletto sul male che provoca il rifiuto di Dio: mi strappa la mia eredità, conquistata da Gesù Cristo. È una tremenda responsabilità rifiutare l'Amore che diede origine al mio essere, alla mia vita.
Signore Gesù, vorrei essere annunciatore efficace del tuo Vangelo di salvezza per tutti coloro che avvicino; aiutaci tutti ad accostarci alla tua Parola con cuore umile, libero e accogliente.
La voce di un testimone dei nostri giorni
La casa è il centro del mio essere dove sento la voce che dice:"Tu sei il mio figlio prediletto", la stessa voce che ha dato vita al primo Adamo e ha parlato a Gesù, il secondo Adamo. E' la voce mai interrotta dell'amore che parla dall'eternità e dà vita e amore. Ogniqualvolta vien udita quella voce, so di essere a casa con Dio e non ho niente da temere.
Henri Nouwen