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TESTO Commento su Luca 9,48

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Lunedì della XXVI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (26/09/2011)

Vangelo: Lc 9,48 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,46-50

46Nacque poi una discussione tra loro, chi di loro fosse più grande. 47Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino 48e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».

49Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». 50Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».

"Chi infatti è il più piccolo fra di voi, questi è grande"
Lc 9,48

Come vivere questa parola?
Per la strada verso Gerusalemme, gli apostoli incominciano a discutere tra di loro chi sia il più grande. Il desiderio di primeggiare è sempre una tentazione pericolosa. Gesù conosce il loro cuore, conosce che la brama di essere superiori agli altri è alla radice di ogni peccato da Adamo in poi; un'aspirazione sempre presente in ogni persona, portando alla competizione, alla divisione fra gli uomini e fra gli uomini e Dio. Gesù aspira a ben altro. Egli ha l'intenzione di guidare i suoi a capire qualcosa di più della sua identità intima e di conseguenza che cosa implica per la sequela. Prendendo l'esempio del bambino, Gesù capovolge la loro logica: chi si fa piccolo, umile servo, è il più grande. Infatti, il più grande è Gesù stesso che si è fatto piccolo diventando uomo, servo di tutti, vulnerabile al punto di soffrire il peso dei nostri peccati fino alla morte di croce. E così l'amore smisurato di Dio si è manifestato come umiltà per farci gustare, in Cristo, la grandezza di essere figli di Dio, eredi della sua stessa vita eterna.
Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi confronto con la mia tendenza di voler essere il primo e come questa diventa palese nelle mie azioni, nelle relazioni con gli altri. Il bambino è dipendente e vulnerabile. Vorrei essere così nella mia relazione con Dio.
Signore Gesù, tu sei la Via, la Verità e la Vita; aiutami a riconoscere la mia fragilità, i miei limiti come segni della mia creaturalità; aiutami ad accettarli come segnali lungo la strada che conduce all'incontro con il Padre e con tutti i fratelli che vivono accanto a me.
La voce del Papa
Facciamo dell'Eucaristia il vero centro delle nostre comunità e lasciamoci educare e plasmare da questo abisso di carità! Ogni opera apostolica e caritativa prenderà vigore e fecondità da questa sorgente!
Benedetto XVI

 

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