TESTO Di questo voi siete testimoni
I domenica dopo la Dedicazione (Anno A) (23/10/2011)
Vangelo: Lc 24,44-49a
La missione è il compito principale della Chiesa; e ad ogni credente è chiesto di "essere luce del mondo, perché gli uomini vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli" (Mt 5,14.16). Annuncio e testimonianza: è la nuova evangelizzazione oggi necessaria, per chi non ha mai conosciuto il vangelo, e per chi l'ha dimenticato. A fianco dei missionari "ad gentes", e impegnati a costruire in una società pluralista una umanità penetrata dai valori evangelici.
Un mandato che viene direttamente da Cristo, con un suo contenuto specifico, aperto a frontiere universali, che si muove con la forza dello Spirito, vera anima di ogni apostolato nella Chiesa.
1) Testimoni del Cristo risorto
Davanti alla prima conversione di un pagano, Pietro ha riassunto così tutto il vangelo che annuncia: "Noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi l'uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato il terzo giorno e volle che si manifestasse non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti" (Lett.). I fatti della Pasqua sono il cuore dell'annuncio cristiano; ma come vertice di una vicenda tutta consacrata da Dio: "Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni: cioè come Dio consacrò il Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui".
Sono fatti non casuali, ma eventi stabiliti da un lontano disegno di Dio: "Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, comunicando da Gerusalemme". Sono quindi eventi che riguardano la vicenda di ogni uomo: "Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso" (At 2,36). Pietro sa di esserne testimone: "Ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio" (Lett.). Perciò è decisivo per avere salvezza l'accoglienza di fede di questo vangelo: "A lui tutti i profeti danno testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome" (Lett.).
Ma è un vangelo non facile da accettare. Paolo sa di annunciare un paradosso: "Noi annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio" (Epist.). E' contro ogni logica un Dio che salva col fallimento della croce: "Dov'è il sapiente? Dov'è il dotto? Dov'è il sottile ragionatore di questo mondo? Poiché infatti, nel disegno sapiente di Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione" (Epist.). La morte "di un Dio" per la salvezza dell'uomo è al di là di ogni ipotesi e ragionevolezza umana. "Sta scritto infatti: distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l'intelligenza degli intelligenti" (Epist.). Non rimane che la predicazione.
2) >b> Missionari della parola
Proprio perché il fatto cristiano non può essere invenzione umana, ha solo la via della testimonianza, della memoria da trasmettere, del vangelo da annunciare. Paolo ne ricevette la missione in modo straordinario sulla via di Damasco: "Cristo mi ha mandato ad annunciare il vangelo" (Epist.). "Guai a me se non annuncio il vangelo!" (1Cor 9,16). Pietro e Giovanni diranno: "Noi non possiamo tacere quello che abbiamo quello che abbiamo visto e ascoltato" (At 4,20). Compito affidato a tutti i discepoli: "Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato" (Mt 28,19-20). Col battesimo ogni cristiano è investito di questa missione profetica come partecipazione della missionarietà di tutta la Chiesa.
E' una missione a raggio universale. "In verità sto rendendomi conto - dice Pietro nel battezzare il centurione Cornelio - che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. Questi è il Signore di tutti" (Lett.). "Così sta scritto - nelle Scritture -; "e fino ai confini della terra" (At 1,8). Confini non più soltanto terrestri, ma entro le diverse culture e anche religioni diverse. In mezzo a noi sta sempre più gente che non ha mai sentito parlare di Cristo; e ne ha pieno diritto di poterlo conoscere. O non lo ha mai conosciuto in un modo significativo, stordito da una cultura imposta dal media secolarizzati e di superficiale relativismo. "Tu va e annuncia il regno di Dio", chiese Gesù a un tale cui aveva detto: Seguimi" (Lc 9,59-60).
Missione nella forza dello Spirito Santo. Gesù l'aveva detto: "Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso". "Riceverete la forza dello Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni" (At 1,8). Gli Apostoli esploderanno il giorno di Pentecoste quando su di loro fu effuso lo Spirito Santo. Una forza, lo Spirito, che muove a fare i passi giusti, come qui è capitato per Pietro: "Stava ancora parlando, quando lo Spirito Santo discese su tutti coloro che ascoltavano la Parola. Allora Pietro disse: Chi può impedire che siano battezzati nell'acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?" (Lett.). Paolo ne era ben cosciente: "Cristo mi ha mandato ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo". La fede (che salva) non è risultato di una evidenza, ma "è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede" (Eb 11,1).
******
Giornata Missionaria, per sentirci debitori a tutti gli uomini del vangelo che ci è stato consegnato non come privilegio ma come missione. Per sentirci corresponsabili di quanti sulle frontiere difficili del primo annuncio cercano il sostegno - anche economico - per una testimonianza della "fede che si rende operosa per mezzo della carità" (Gal 5,6). Per sentire di fare la nostra parte di "nuova evangelizzazione" là dove Cristo ci ha piantati quale fiore fragrante di vangelo: "Noi siamo infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo per quelli che si salvano: odore di vita per la vita" (2Cor 2,15).